Vedi Rosy,
se io, per conformismo, adottassi tutti i crismi moderni.....non sarei me stesso.
Sono in grado di usare linguaggi e scelte contemporanee, ma lo faccio non se e quanto mi convenga, ma solo quando mi soddisfa; né pretendo che altri si uniformino al mio pensiero.
Per me "ottocentismo, nonacentismo" non esistono se non nello studio storico di tali movimenti.
Dal Dolce Stil Novo ad oggi, indiscutibilmente la lingua si è evoluta e non sempre per il meglio (vedi il genocidio dei congiuntivi), ma resta tuttavia la lingua che si ritrova nel dizionario della lingua italiana.
Se esistono termini o forme desuete non è detto che esse vadano rifiutate aprioristicamente. Al contrario esse secondo me devono soddisfare il gusto del bello, mentre larga parte dell'arte contemporanea sembra creata solo per stupire in una sorta di medioevo artistico dal quale io mi discosto e, in genere, rifiuto.
La poesia, al contrario della prosa ha la possibilità dell'uso della licenza poetica, talvolta usata per esigenze metriche senza deturpare metrica, estetica e significato. E talvolta anche fatta per enfatizzare un determinato concetto.
Leopardi userebbe ancora oggi
il zappatore, perché suona bene e perché è proprio quella figura che egli vuole far risaltare.
Ecco perché io prediligo la metrica al verso libero, o meglio libertario, che può anche rivelare un animo poetico (che penso più o meno tutti abbiano),. ma certamente fa dubitare su quella sofferenza interna che è patrimonio del vero poeta.
Tutti possono scrivere poesie: pochi possono definirsi poeti.
Rossini componeva seduto su di un bastone!!!!!!!!!
[Modificato da Gaspy. 16/04/2015 10:28]