Gaspy., 12/04/2015 18:23:
"E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore".
E, se lo ha scritto Leopardi..............
Sì, ma io mi domando: Leopardi, oggi, scriverebbe ancora "il zappatore"?
Io credo di no. Perché oggi il linguaggio si è evoluto e si è evoluto di pari passo anche in poesia; libero ognuno di rifarsi ai modelli del passato ma per me sarebbe come tirare fuori dall'armadio un vestito del bisnonno che sa di naftalina, con tutto il rispetto per Leopardi che amo.
Infatti avevo premesso:
in essi trovo il linguaggio che piace a me: quello che effettivamente oggi usiamo tutti; peccato per qualche espressione che "resiste" (...) di stampo novecentesco
così come avevo detto:
"nel zeffiro" è una licenza poetica che mi sa di forzatura
Ogni espressione che volutamente, per esigenze metriche, non è congrua con la correttezza della nostra grammatica, è definibile "licenza poetica", come chiamarla altrimenti?
Ciò non per convincerti a modificare quel verso ma per chiarire le motivazioni addotte dalla sottoscritta
, la quale crede nell'evoluzione della lingua piuttosto che nella ripetizione dei vecchi modelli.
I grandi Autori del passato hanno fatto uso e abuso di licenze poetiche, ma l'orecchio vuole la sua parte, e se tutti dicono "lo zio" mi sembrerebbe quantomeno strano leggere "il zio"; io userei una licenza poetica solo qualora non riuscissi a trovare una "normale" soluzione.