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Un triangolo di uccelli migratori

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2015 22:45
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06/03/2015 00:34
 
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Un triangolo di uccelli migratori.



Un triangolo di uccelli migratori
nelle traiettorie dei mirages
nel silenzio degli aquiloni
che riempiono il cielo nella festa del cielo
uomini che volano sui trampoli del sogno
e vento cosparso di -non voglio-

ponti in cemento e ferro
tra il barrio e brooklin
radiazioni volanti
-il ruggito di un'umanità dolente-

noi, bambini, lasciati in basso
su una terra aspra e corrosa
guardiamo di sotto in su
fra cavi intrecciati a nascondere il cielo
lame di luce nella musica di una corda sola

-non resta che guardare a terra, noi formiche come loro-
gli occhi fissi
su metalliche dissonanze
occhi asciutti di lacrime mai cadute
mani sottili e tese
che applaudono acefale
i tamburi del bronx

come un blank out senza nostalgie
ma pieno di misericordia
di colpo
esplode il silenzio

[Modificato da Violadaprile 06/03/2015 00:41]
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06/03/2015 00:52
 
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Chiedo scusa, non so cos'è successo, mi è andato tutto in tilt
mi dispiace molto, ho provato a cancellare ma resta comunque il topic, mi sa che dovrete farlo voi ...
-.-
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06/03/2015 08:42
 
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Molto intensa. Un tema corrente, ma fortemente espressivo. Finiremo davvero così? lo siamo già? Chi vivrà, vedrà.

ponti in cemento e ferro
tra il barrio e brooklin
radiazioni volanti
-il ruggito di un'umanità dolente-


questa parte mi ha colpito molto perchè potrebbe essere un manifesto su uno dei più grandi problemi dell'umanità al momento.
Anche tante altre figure ho trovato davvero ben riuscite, come "metalliche dissonanze".
Bella [SM=g27817]


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06/03/2015 13:48
 
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grazie Naku per essere sempre così sensibile
(e grazie per aver ripulito)

questa è scritta a Barcellona nel 2004, quando con felice concomitanza si sono trovate a coincidere, a fine settembre, la Festa de la Mercè (la madonna della mercede, patrona della città, festa che qui come tutto dura una settimana), la chiusura dell'Expò mondiale 2004 e la festa del Cielo, che viene fatta tutti gli anni, mettendo in campo tutto quello che vola, con gare di mongolfiere e di aquiloni da competizione, il tizio col deltaplano a motore che si tira dietro come capofila le due file di oche disposte a freccia come sempre quando migrano, eccetera.

Come vedi, tutto molto descrittivo, ma svolto nella Barcellona surreale del fine Expò, che ha rivoluzionato monumenti e autostrade cittadine e gruppi di quartieri con grattacieli a specchio e case trasparenti tipo grande fratello, sorrette solo dalle nervature d'acciaio

difficile conciliare tutto, i "gigantoni" e le torri umane (castells) che sono antichi come la città e i mirages che fanno evoluzioni assordanti in un cielo pieno di palloncini colorati

bellissimo e spettacolare ma anche molto inquietante, ho percepito, e non solo mio, un sentimento di quasi insignificanza dell'umanità accalcata sulla spiaggia, nelle vie e nei metrò mezzi chiusi per disperdere la folla
non occorre attendere molto, già siamo pedine, spettatori impotenti, formiche davanti a giganti d'acciaio
[SM=x142887]
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06/03/2015 14:41
 
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[Modificato da Violadaprile 06/03/2015 14:52]
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06/03/2015 14:50
 
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boh, le immagini sono scomparse ma nell'anteprima c'erano...
davvero complicato questo forum
[SM=x142887]

colles de castellers (compagnie di castellanti)

gigantoni
aquiloni

[Modificato da Violadaprile 06/03/2015 14:55]
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06/03/2015 17:55
 
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Sei riuscita ad enumerare i singoli elementi costituenti un caos organizzato oltre che, francamente, inquietante e infernale (anche visto dalle sole istantanee), dando allo stesso tempo una visione d'insieme amaramente poetica.
Dai versi traspare un forte senso di angoscia, di impotenza travolgente e di profondo smarrimento: uno tsunami umanoide che invade cielo e terra.

E' una situazione che potrebbe causare un grave attacco di panico in chi è predisposto. :D

Io avrei, forse, avuto la sensazione che stesse finendo il mondo, o magari di essere trapassato in una dimensione sconosciuta/ultraterrena. [SM=g27828]

Ho comunque apprezzato non poco questo tuo, particolarmente riuscito, componimento "pre-apocalittico". [SM=g27811]
[Modificato da NicolaPagano 06/03/2015 17:56]
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06/03/2015 18:17
 
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Non tanto preapocalittico quanto fortemente descrittivo.
È veramente stridente il contrasto, in una città come Barcellona, tra l'antichissimo e il supernuovo e pure il futuristico, che sono affiancati con grandissima disinvoltura. Ma è anche allo stesso tempo affascinante vedere un popolo che rifiuta di rinnegare le proprie origini e tradizioni e allo stesso tempo accoglie tutto ciò che di nuovo e di interessante e di intelligente che si presenti alla conoscenza e alla fantasia.

Il nesso causa-effetto è il contrario di quello che dici, l'impotenza genera l'angoscia. Ma non c'è smarrimento che deriverebbe semmai da una mancanza di conoscenza e di coscienza. La consapevolezza ti salva. La conoscenza dei limiti, miei tuoi nostri, ci impedisce illusioni inutili e anche dannose.
Se si vuole andare avanti bisogna guardare avanti.

Le tue parole sono comunque molto gentili e ti ringrazio dell'apprezzamento.

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08/03/2015 09:28
 
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Re:
Violadaprile, 06/03/2015 00:34:


Un triangolo di uccelli migratori.



Un triangolo di uccelli migratori
nelle traiettorie dei mirages
nel silenzio degli aquiloni
che riempiono il cielo nella festa del cielo
uomini che volano sui trampoli del sogno
e vento cosparso di -non voglio-

ponti in cemento e ferro
tra il barrio e brooklin
radiazioni volanti
-il ruggito di un'umanità dolente-

noi, bambini, lasciati in basso
su una terra aspra e corrosa
guardiamo di sotto in su
fra cavi intrecciati a nascondere il cielo
lame di luce nella musica di una corda sola

-non resta che guardare a terra, noi formiche come loro-
gli occhi fissi
su metalliche dissonanze
occhi asciutti di lacrime mai cadute
mani sottili e tese
che applaudono acefale
i tamburi del bronx

come un blank out senza nostalgie
ma pieno di misericordia
di colpo
esplode il silenzio




il mondo della tecnica è quello che è, che ci possiamo fare?
c'è del bene e  del male in essa.
io credo che solo dovremo trovare motivi per viverci dentro e non farci sopraffare. lotta dura, ma senza condanne e nostalgie assurde. la poesia è un modo di interpretare la realta ma anche un modo di stare nella realtà. Qui c'è un'esposizione di maestosità e capacità tecnica che annichilisce lo spettatore.l'umanità ridotta a formicaio dinnanzi alle sue creature non è una grande prospettiva ma è quello che avviene e domani sarà ancora più grande il divario tra microbi e apparati ciclopici della razionalità tecnologica. i poeti hanno la creatività dalla loro parte, talvolta la genialità, qualcosa comunque che appartiene al libero arbitrio e questo per definizione nessuno lo sottomette. bisogna cercare di custodirlo per poterlo trasmettere alle epoche future.
scusa se sono uscito fuori tema ma è quello che mi ha ispirato la lettura della tua bella poesia.
ciao piaciuta
franco 
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08/03/2015 12:17
 
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grazie franco
io mi arrogo di dipingere, immagini e sensazioni e spesso anche suoni

"i poeti hanno la creatività dalla loro parte, talvolta la genialità, qualcosa comunque che appartiene al libero arbitrio e questo per definizione nessuno lo sottomette"

bellissimo commento, i poeti sanno vedere il sogno, che sta in un cielo pieno di aquiloni che sono fatti di aria e di colori, ma anche nelle dissonanze della musica di una corda sola, come di un birimbao di rio, fatto con una zucca, una canna e un cavo di ferro estratto da un vecchio copertone

ma la chiusa è una chiusa di pace, magari non tutti arrivano sino in fondo, un messaggio un po' zen se vogliamo, pace interiore che sopravanza tutto e lascia dimenticare
e scusami se mi autocito:
come un blank out senza nostalgie
ma pieno di misericordia
di colpo
esplode il silenzio












[Modificato da Violadaprile 08/03/2015 12:44]
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08/03/2015 13:13
 
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"lame di luce nella musica di una corda sola"
complimenti, questo verso racchiude a pieno l'essenza dell'opera umana, una musica, necessaria in quanto tale ma figlia di una sola corda, quindi monotona, ripetitiva e deleteria non solo per l'uomo, anche per il mezzo nel quale vive.
Ho apprezzato molto. (pur non trattando mai temi simili) :)
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09/03/2015 00:35
 
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la musica di una corda sola è l'aspetto più essenzializzato dell'arte, in quanche modo naturalistica e minimalistica.
grazie per l'apprezzamento
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09/03/2015 14:47
 
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come ho detto già amo i contrasti, le contrapposizioni di prospettive, come qui:

uomini che volano sui trampoli del sogno


noi, bambini, lasciati in basso
su una terra aspra e corrosa
guardiamo di sotto in su
fra cavi intrecciati a nascondere il cielo
lame di luce nella musica di una corda sola

-non resta che guardare a terra, noi formiche come loro-
gli occhi fissi
su metalliche dissonanze
occhi asciutti di lacrime mai cadute
mani sottili e tese
che applaudono acefale
i tamburi del bronx

come un blank out senza nostalgie
ma pieno di misericordia
di colpo
esplode il silenzio



Non ci sono parole a commento, è una di quelle poesie che fa venire voglia di leggerla e rileggerla, di centellinarla piano, goccia a goccia, per conoscerla e riconoscerla, e cosa vuoi dire quando leggi quei quattro versi finali?
Vien solo da dire Grazie della bellissima poesia (forse la preferita fra quelle che ho lette finora)

(Piaciute anche le immagini allegate)

[SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142874]
[Modificato da Rosy.S 09/03/2015 14:53]
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09/03/2015 16:56
 
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[SM=x142887] [SM=x142887] [SM=x142887]
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10/03/2015 22:45
 
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Molto intensa ,
le immagini e i suoi contrasti poi mi hanno catturato,
la natura e' ricorrente in quello che scrivi ,mi porta a pensare che tu
sia molto naturale anche nell'esprimerti in scrittura ,
e questo ti aiuta nell'autenticita' .

Brava [SM=g27811]


...

Simone Corrieri
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