Un giorno fui bambino e pensavo al mio futuro,
come fanno quasi tutti, nelle notti fredde al buio.
Adesso sono un uomo, oramai il mio cielo è scuro,
e chiedo alla platea un applauso non spontaneo.
Per quello che racconto ho bisogno di un momento,
una luce che mi punta, un riflesso di consenso.
Compiacimento, dove ormai è finito il gusto di farlo...
di uscire dal guscio solamente quando voglio.
Oppure è soltanto un bisogno, segno del tempo
che non più rincorro perchè troppo stanco.
E pian piano mi spengo, come i miei avi quando furono coetanei,
come i miei contemporanei.
Ma un giorno sarò ricco, raccogliendo il frutto del mio inutile misfatto,
il teatrino che ho campato.
Vi prometto che regalerò il denaro a chi ne avrà bisogno,
ed in cambio avrò un sorriso o soltanto un cenno.
Detto questo, adesso;
datemi un nichelino per ogni minchiata che ho già fatto!
[Modificato da frank.19 04/01/2015 06:06]