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Il nostro futuro

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2014 16:51
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Registrato il: 16/10/2012
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17/01/2014 16:51
 
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Da sempre l'uomo si è sviluppato in lungo e in largo, accrescendo le sue capacità e conoscenze, ha voglia di sapere sempre di più e sempre di più sappiamo. Le verità tuttavia non sono infinite, verrà un tempo remoto nascosto nel futuro in cui si saprà tutto quello che c'è da sapere. Ci conosceremo talemte bene che il termine psicologia non vorrà dire più niente, altre saranno le scienze, scienze certe di conoscere cosa giace nei profondi recessi della nostra mente, tutti i minimi processi elettrici che ci compongono saranno allora calcolabili, non con la statistica, bensì con la certezza matematica; tutte le sinapsi fanno percorsi determinati, ebbene noi li sapremo. Passato, presente e futuro si fonderanno facendo scomparire la dimensione spazio temporale, dato che il futuro non determina lo scorrere del tempo se lo si conosce già. Un processo similare a quello del Big Bang, solo che spazio e tempo scompaiono invece di nascere. Le cose da conoscere non ci saranno più, niente nuovo da apprendere, niente vecchio da ricordare, sarà raggiunto un equilibrio tra ricco e povero, tra vero e falso. Non ci saranno distinzioni o discussioni tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, perchè gli uomini saranno degli automi, sapranno già che cosa accadrà con certezza. Niente relazioni dato che non ci sarà bisogno di cercare, se si sa già tutto. Niente guerre perchè non ci sarà più niente da conquistare. Un inferno direte voi, ma io vi dico: siamo partiti dall'estrema povertà, senza civiltà, senza parola o scrittura. Così arriveremo alla sapienza piena che non ha bisogno di relazione perchè basta a se stessa. Saremo come macchine le quali, ora, pensiamo tristi e senza sentimenti. Questi ultimi tuttavia sono un'illusione, sono un "modello realistico che conviene" descriventi un processo troppo complicato, che si conoscerà tra miliardi di anni. Dunque, dal nulla siamo partiti e al nulla ritorneremo, arricchiti del processo storico che ci ha formati e che, per come ci conosciamo adesso, ci condurrà alla distruzione.
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