Ho in me il dolore emergente
di un germoglio che spacca la roccia
e fecondo si erge in stelo di foglie
come ali verdi di un volo radente
mi nutro di sabbia e dell'acqua piovana
che colora di muschio le pareti spioventi
e salgo librandomi a quel lembo di cielo
per scaldarmi al rapido scorrere del sole
Sto eretto sicuro e fiero di me
e vivo contro la gravità
della vita stessa
che ci appiattisce
nell'utile mediocrità.
ventriloquo del silenzio
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