sottile,
la notte mi getta sulle spalle
il suo mantello gentile,
gelido
io cammino sulle ossa del mondo
e l'universo non osa tenermi la mano,
timido, mi sfiora le palpebre:
allora il mio cuore corre,
cocci di un grido affilato
stretti fra le dita del mio sangue
l'iride del cielo
mi parla di giorni impolverati,
che sempre brilleranno come sabbia
incastrata nella ghiaia che è la mia età:
con le mani strette intorno alle spalle del freddo,
lascio la presa
sulle sbarre che mi serrano lo stomaco
ho la pelle mascherata d'inchiostro e musica,
vuoto e rame risalgono
lungo le arterie invisibili dei miei pensieri,
e il ghiaccio intorno ai miei fianchi
toglie il respiro a tutti i pugni di luce
appesi ai rami del buio
lo so che la notte mi segue sempre,
fedele e tiepida paura di un sole sole
che prima o poi dovrà ritornare.
Ci sono tante altre cose che vorrei dire alla notte.. ma so che lei le ha già capite tutte
Sveglia l'alba e chiedile perché
un sognatore sogna e lei non muore mai