non so più di quando non esistevi non ricordo nemmeno le domeniche passate a fissare l'inverno sul soffitto se c'erano le foglie già affogate o i rami restavano paralizzati dall'immobilità del cielo non ricordo i miei capelli liberi né le mie giacche strette ma quelle si le lacrime sfinite dal sudore urlato le lacrime che spezzano la schiena le lacrime di donna per quegli occhi piccoli usciti curiosi dal silenzio spalancati in faccia alle campagne e pronti a correre li ricordo: guardavo il mio battito del cuore andare incontro al cielo.
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