00 23/11/2006 14:58
UNA DONNA UCCISA
E CENTO CHE RISCHIANO DI MORIRE LENTAMENTE


APPELLO RIVOLTO A TUTTI I PARLAMENTARI

UNA DONNA UCCISA E CENTO CHE RISCHIANO
DI MORIRE LENTAMENTE

Da una ricerca Eures, un omicidio su quattro in Italia avviene in famiglia, tra le mura domestiche (187 nel 2004) . Una persona ogni due giorni ed il 70% delle vittime sono donne, soprattutto uccise quasi unicamente per ragioni passionali o durante un litigio da partner abituali, passati o pretesi tali, da familiari maschi o da clienti e sfruttatori.
Senza contare che gli omicidi sono solo la punta dell’ iceberg della violenza di genere. Per ogni donna uccisa ce ne sono tante che subiscono ogni giorno umiliazioni e vessazioni, che rischiano di morire lentamente.
Troppo spesso gli omicidi di donne vengono giustificati e letti dalla nostra società, dalla nostra cultura e dai mass media, come gesti di uomini disperati che non sono riusciti a sopportare il dolore e il peso della separazione, per troppo amore, per troppo attaccamento. Non è vero. Si tratta piuttosto di manifestazioni derivate da profondo egoismo e dalla incapacità di alcuni uomini di slegarsi da una visione della donna arcaica e non più riproponibile al giorno d’oggi.
Nel nostro Paese i reati per i quali le donne sono vittime di violenze ed uccisioni sono in preoccupante aumento: prioritaria deve essere dunque la presa in carico da parte del governo del problema e la conseguente iscrizione nella agenda politica delle azioni urgenti e concrete per ridimensionare questa emergenza.
Le donne e gli uomini che sottoscrivono questo appello richiamano fortemente l’attenzione sulla necessità di:

? Fornire aiuti alle vittime a tutti i livelli (giuridico, sanitario, psi¬cologico, professionale e finanziario)
? Creare sezioni specializzate presso i Tribunali con competenze civili e penali dedicati alla lotta contro la violenza di genere
? Implementare un sistema che consenta meccanismi facilitati per il ritiro di pubblicità sessi¬ste e discriminatorie
? Progettare interventi formativi di sensibilizzazione all’uguaglianza e contro la violenza di genere nei programmi scolastici e sui luoghi di lavoro pubblici e privati
? Finanziare e potenziare i Centri Antiviolenza in Italia

Invitiamo dunque le elette e gli eletti, le ministre e i ministri a farsi carico di questa istanza, perché siamo nella convinzione che la complessità del problema della violenza sulle donne, così come documentano gli studi di genere, è il nodo centrale di ogni politica che voglia garantire uno sviluppo sociale ed economico e pari dignità.

Promosso da:
Daniela De Pietri, Cinzia Principi, Stefania Gasparini, Francesca Cocozza, Eola Papazzoni Consigliere Comunale Ds-Ulivo di Carpi, Lorena Borsari Consigliera Comunale Gruppo consigliare indipendente Carpi

www.noidonne.org/index.php?op=articolo&id=743