00 08/09/2018 20:59
Collezione
Nel tormento di un'estate troppo secca
di colore ricca, vuota d'emozione,
giro nel paesino senza meta e senza Mecca,
preso dalla noia inizio una singolare collezione,
una collezione sì, ma di persone

Vedo sciami di bimbi esagitati,
in un parco strillano e ridono correndo,
branco di randagi a sé stessi abbandonati
da animatori che nelle frasche baci stanno cedendo.

Vedo vecchi intenti a bere in osteria,
briscola e bestemmie fino a tarda sera,
accusano ladri, immigrati e governo di qualche ruberia,
rimpiangendo i bei tempi andati della loro primavera.

Vedo l'impiegato dagli occhi stanchi,
lento torna a casa per farsi da mangiare,
s'è ammazzato di lavoro, si spezza anche i fianchi
per i frutti del lavoro che non ha nessuno a cui lasciare.

Vedo il divorziato, pensa ai figli
mentre sfoglia il quotidiano sconsolato,
per riaverli a casa cerca appigli,
ormai da amore e Chiesa scomunicato.

Infine vedo me,giovane canuto,
membro più bizzarro di questa collezione,
studente di mestiere mantenuto,
inadatto a qualsivoglia occupazione.

Ora chiedo a voi, voi che ci guardate
pur se raschiamo il fondo della vita,
non ce la meritiamo anche noi un'estate?


...

"E quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: A che tante facelle?Che fa l'aria infinita e quel profondo Infinito Seren? Che vuol dir questa Solitudine immensa? Ed io che sono?" G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia