00 20/03/2018 18:47
Siamo qui,
tu ed io sotto l'architrave spezzata
del cielo,
a chiederci se qualcosa rimanga
oltre queste ombre che feriscono
la luce,
oltre le voci senza più suono,
ora che il dolore assoluto
rivendica le parole che non troviamo,
perché non esistono.

Si può morire anche così,
estranei, eppure vicini
sin quasi ad essere un unico cuore
che soffre,
se il tuo sacrificio ha bruciato
la fenice della speranza,
non appena si è librata.

Sono qui
con le cicatrici dei rimorsi
ed i chiodi dei ricordi.
Niente ormai ti posso più offrire,
se non il rantolo di un'altra,
inutile preghiera.

Prego che il tuo destino
non sia il mio.


...

avalon - http://zret.blogspot.com/