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Tu! Angolo sporco che affondi nella ruggine
i cuori di questa urbana gente,
t’adorni nascosto d’un fiore decadente
che la tela del tempo ha concesso
al creato la sua vela,
e il ragno alla sua terra,
l’eden d’un miraggio.

Oh angolo del tempo, tempio, tempra
le menti in questa effimera corsa
a loro i quali su di voi l’occhio inciampa,
e allentar questo dolore, e questo rumore,
tornando umani a pensar di respirare,
angoli sporchi, anime e rugginose ali,
menti in catene, morte vite e falsi mali,
dona un attimo pulsante d’accecante verità
che crepi la dorata cella della stanca libertà!