00 17/06/2015 12:36
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Guancia a guancia, le mani su vecchie foto, riconosci i tuoi cari per come li vedi oggi, senza averli mai visti, in passato, da piccoli, da bambini, quando erano come te.
Rivivo ricordi nei tuoi occhi, rivivo sogni splendidi, nei tuoi sorrisi, anche io stupito di come ero allora o di come sono ora.
Non so. Tocchi quei ricordi con delicatezza come fossero tuoi, come fossero fotografie scattate da te anni fa.
Come se nei tuoi due anni tu abbia capito quanto dobbiamo a quei ricordi, quanto dobbiamo a quelle risate, quanto dobbiamo l’uno all’altro.
Poi la foto di mia madre da piccola: aveva gli anni che hai tu adesso.
Da lì è nato tutto, da lì discendiamo io e te
Tu la guardi con affetto. Anche io. La guardo anche con un po’ di paura, paura per il tempo che passa, i momenti che svaniscono.
Ti guardo di nuovo, cerco di imprimerti nella mia anima, nei miei occhi così come sei, così come ti vedo.
Una lacrima arriva alle guance, bagna la mia, bagna la tua, come se, dividendosi tra i nostri visi, quella lacrima pesasse meno.

Sorridi piccola. Sorridi sempre

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Per me è una dolce prosa poetica. I frequenti a capo non ne fanno una poesia; come poesie avrebbe bisogno di maggiore sintesi, secondo me, e maggior cura delle parole, evitando insistite ripetizioni, tipo: "Tu la guardi .....anche io la guardo......... Ti guardo....." o all'inizio: "per come li vedi oggi.... senza averli mai visti", "di come...... di come", e poi "quanto dobbiamo......" ripetuto per tre volte, che secondo me appesantisce.
Ci sono anche troppi "come", troppi possessivi, e tutto ciò non giova alla poesia che si muove un po' incerta tra quella lirica e quella diaristica.
Per uesto la classificherei piuttosto come prosa poetica per la forma che si concede molta prosasticità; però riesce ad essere molto comunicativa rispetto ai sentimenti espressi e coinvolgente per il lettore, e questo è un punto a favore, come pure la parte finale che, benché la preferisca in versi più lunghi, intenerisce con quella lacrima che divisa in due pesa di meno: un concetto molto bello che sfocia in un'amorevole esortazione finale.
In sintesi: molto belli i contenuti, forma da migliorare.
Così per me, ma è solo un parere personale.

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