00 19/03/2015 09:35
Quando al di qua o al di là
di quel che diciamo vita
la mente volge e tra ambagi
il tutto sventra e discolora
e crudeli corrono i dettagli
di ricordi non più legati
al me estraneo che fui ieri
afono scoppia un urlo in gola
polvere fine di tristezze poi
da tomboli di solitudine s'alza
e un turbinio segue
mentre occhi e bocca sigillo.
Da incalzo di riesumare irritato
assente al domani ignoto
presente in un presente fatuo
pur qualche pensiero abuso
su lapidi di memorie e giorni
mentre per strapiombi vado
e greve dilegua e muore
l'attimo inutile vissuto.
Quanto tonfa e come s'abbuia
l'anima a visite di altri tempi:
nessun prodigio passato si ripete
nulla raggia da quel che avvenne
scampo non c'è ad ambascia di morte
che a tempo si accompagna
e concluso destino ammanta!
Ricompormi ridarmi forma e volto
nella mora dell'ombra
è poi il compito atroce
per rientrare in un'esistenza
che ancor a nulla riadduce.
Ah quando per viali solitari
andando non incontri
abbagli e adeschi di speranze
e un'angoscia come maglio
cala e ti schiaccia cuore!
Nullificata l'agnizione
venuta meno per anemia l'illusione
a che vale recluso opporsi al fato?
Ahimè merlo che chioccoli
tra cingolo di alberi frondosi
mai più, come te, tornerò a cantare!