00 26/02/2015 04:40
A sua immagine e somiglianza


Stavo pensando a quando, stanco, un dio
cercò riposo in seno alle galassie
dopo un lavoro intenso nell'immenso
al termine di tutto l'universo,
per poi cercare di creare un uomo
che somigliasse a un 'io' tutto diverso,
originale eppure uguale agli altri
ma che con gli altri non si confondesse.

Distinse il bianco e il nero dal meticcio,
il magro, il grasso, il fine ed il gradasso,
e volle che provassero la sete,
la fame, il freddo, il caldo, la paura,
amassero la vita, temessero la morte,
che andassero a braccetto con la sorte
- buona o cattiva o con la croce addosso -

A chi, inciampando, oppure zoppicando,
si fosse chiesto: Ehi, ma dov'è Dio?
Qualcuno mai l'ha visto, lo conosce?

sognava di rispondere in silenzio:

Se adesso l'universo sprofondasse
e il mondo fosse come un palloncino
che in un sol botto stesse per scoppiare,
tu, che faresti? Pregheresti mai
cercandomi fin oltre l'improbabile
per chiedermi perfino l'impossibile?


E l'uomo:
Puoi dirmi, tu, chi sei, come sei nato?

Taci - rispose Dio -, lasciami in pace;
nel mondo cercherai tutti i frammenti
di un'Anima composta d'acqua e fuoco,
di terra e vento e luce ed aria pura,

impasterai la creta con le mani,
intreccerai le spighe

. . . . . . . . . . . . . . . . . .- e sarò Pane -



R.
[Modificato da Rosy.S 26/02/2015 04:41]