00 26/02/2015 10:13
Ciao Ooti, ben venuto.

Premetto di essere un principiante, quindi prendi il mio giudizio con la dovuta cautela. Segui piuttosto gli ottimi consigli di chi mi ha preceduto.

Per quanto riguarda la forma, in effetti la poesia sembra divisa in due parti stilisticamente differenti. Io ne avviso però la concordanza nei contenuti, quindi temo che le due parti siano state scritte in due momenti diversi oppure che, nel cercare una chiusa adeguata, tu abbia messo un po’ da parte l’istinto creando alla fine dei versi più “ragionati” nello stile.
Sono errori che si correggono con l’esercizio della scrittura e con i consigli di lettori esperti.
L’argomento che tratti invece m’attira molto e mi è affine, per questo ho gradito i contenuti del tuo componimento.
Il titolo ci annuncia che si parlerà una delle branche della medicina tra le più discusse ossia la psichiatria, vista probabilmente con l’occhio del paziente. E in effetti il testo mantiene ciò che il titolo promette.

Le benzodiazepine sono sostanze tristemente famose tra i “pratici” del settore perché principi attivi di alcuni tra i più conosciuti farmaci (uno tra tutti il v@lium) usati e abusati dagli psichiatri.

Sono ansiolitici/sedativi/anestetici/miorilassanti che purtroppo creano dipendenza nel paziente.

Con questa premessa il testo diviene più coerente.

Poi ciascuno ne darà la propria interpretazione.

Una sola curiosità sull’espressione “bagno nello spirito”.

Un bagno che distrugge fisicamente quindi tendo a rifiutare l’affiancare l’espressione “spirito” all’anima o comunque ad una parte astratta dell’uomo, lo interpreto invece come “alcool”… ci azzecco o sono fuori strada?

Comunque continua a scrivere secondo me hai tante cose interessanti da raccontare e nel contempo affina la tua tecnica.




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Giuseppe