Un vecchio proprietario terriero, benestante e contento per una vita di duro lavoro ma anche di tante soddisfazioni, aveva un solo figlio di nome Cola.
Questo ragazzo era rimasto orfano in giovanissima età della madre ed era venuto su viziato dal padre che non aveva saputo negargli niente e lo riempiva di regali e banconote in continuazione. Così Cola spendeva e spandeva a piene mani i soldi che il padre gli dava, circondandosi di giovinastri come lui. Ogni giorno entrava e usciva, con gli amici, da bettole e taverne al braccio di donnine poco perbene.
Il povero padre sentiva la morte avvicinarsi a grandi passi e vedeva il suo patrimonio assottigliarsi sempre più.
“Cosa avrebbe fatto Cola dopo la sua morte?”, “Cosa sarebbe successo al suo ragazzo quando, dilapidate tutte le ricchezze che aveva accumulato con anni di sacrifici, sarebbe stato abbandonato dagli amici come era capitato al figliol prodigo della parabola evangelica?.
Questi pensieri tormentavano il povero padre che un giorno decise di correre ai ripari. Così ogni sera, per una decina di giorni, chiamava il figlio al suo capezzale e gli diceva: “Cola, figlio mio, quando io sarò morto e tu perderai tutte le ricchezze, prima di vendere questa casa, giurami che ti impiccherai. Ti impiccherai a questa trave che sta sul mio letto. Giuramelo, figlio mio, che ti impiccherai a questa trave!”.
E Cola, per far contento il padre, giurava.
Il vecchio possidente era gravemente ammalato e ben presto morì.
E’ inutile dire che Cola, senza il controllo del padre, si diede alla bella vita e ben presto cominciò a vendere le proprietà di famiglia.
Rimasto senza soldi, fu abbandonato dagli amici che lo lasciarono solo e lo evitavano per timore di doverlo aiutare.
Preso dalla disperazione, anche perché il giorno dopo avrebbe dovuto vendere la casa paterna per poter pagare i suoi debiti, Cola decise di impiccarsi. Si ricordò allora del giuramento fatto al padre. Così legò la corda alla trave nella camera del padre e la tirò per provarla.
Così facendo, un grosso pezzo di trave cadde sul letto e piovvero su Cola centinaia di marenghi d’oro e migliaia di banconote. Il pezzo della trave, inoltre, era cavo e conteneva atti di proprietà di palazzi e terreni ancora più estesi di quelli che aveva venduto.
Il vecchio padre, confidando che Cola avrebbe messo giudizio, aveva provveduto al futuro di suo figlio riempiendo la trave di tutte quelle ricchezze facendogli nel contempo giurare che si sarebbe impiccato lì.
Quando gli amici videro che Cola era ritornato ad essere ricco e pieno di soldi, gli si avvicinarono di nuovo per approfittare di lui. Ma Cola aveva capito la lezione insegnatagli dal padre e a tutti quelli che lo invitavano a fare bagordi rispondeva: “Una volta sola si impiccò Cola”.
Fiaba del Gargano