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Ho sognato di cogliere dal cielo, come fosse una splendida rosa, la stella più luminosa. La tenevo racchiusa nelle mie mani tremanti e avrei voluto tanto donartela, ma le sue punte mi laceravano la carne e non sopportavo più il dolore che strisciava nei miei nervi. L'ho lasciata cadere, ho dovuto, ed osservata sbriciolarsi sul pavimento della mia prigione. Tutti i frammenti pian piano si sono spenti, tutta la luce svaniva lasciando che il buio ti inghiottesse, celandoti ai miei occhi. Non vedevo niente in mezzo a quel nulla, in quel nero così denso da sembrare quasi liquido, probabilmente era questo che vedeva il frutto dei nostri peccati, mentre marciva e si decomponeva in una tomba senza nome. Quanti ricordi riaffiorano in superficie ora dai profondi abissi della mente. Le tue labbra come eroina ed il tuo magnifico sorriso che vedevo perfino nel cielo, ed i tuoi occhi, vedevo il sole splendere in essi e nemmeno le lacrime che spesso li coprivano, come un trasparente sudario di morte, potevano offuscare la loro bellezza. Devo solo pregare che questo folle sogno non sia realtà, e che io stia dormendo da qualche parte...

Mi sembra un sogno inquietante.
A mio avviso i sogni spesso esprimono delle nostre paure ma, forse proprio perché inconsciamente siamo preparati, poi nella realtà tutto fila liscio e non si realizzano.

Un applauso.


Giancarlo