Lo sguardo.

Fu il tuo sguardo che mi fece sperare,
fu il tuo sguardo mi fece respirare,
io che non amavo la vita,
io che pensavo fosse finita.

Fu il tuo sguardo che mi fece risvegliare,
fu il tuo sguardo che mi fece riaffiorare,
io che camminavo solitaria,
io che arrancavo l'aria.


Fu il tuo sguardo che mi fece uscire,
fu il tuo sguardo che mi fece risalire,
io che sono sempre stata un puntino tra folla,
io che non mi accorgevo di poter essere farfalla.

Fu il tuo sguardo che mi fece sentire protetta,
fu il tuo sguardo che mi fece sentire sorretta,
io che ero analfabeta d'amore,
io che ti ho trovato nel cuore.

Visto il tema della poesia ho ritenuto di spostarla in questa rubrica che questo mese ha proprio il tema te richiamato.

Vedo che usi spesso le anafore per marcare tema e ritmo dei versi delle tue poesie.
A me non dispiacciono ma ti vorrei consigliare di stare attenta che le troppe ripetizioni non finiscano per creare un noioso effetto elenco. Il tuo intercalare mi sembra che qui lo abbia evitato, ma forse semplicemente perché il canto viene ben accordato alle emozioni e passioni che nascono dai versi.

Un applauso.

Giancarlo

grazie.
Si hai ragione, sto cercando di non fare gli stessi errori.

Soffiodivento86, 07/08/2011 11.27:

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grazie.
Si hai ragione, sto cercando di non fare gli stessi errori.

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Non li chiamerei "errori".
Sono solo pareri personali di stile.

Ciao

Giancarlo

Anch' io ho notato le numerose anafore e sono in pieno accordo con Giancarlo. Aggiungerei che -parere personale - data questa struttura, renderei più armoniosi anche gli altri versi anche a livello di sillabe metriche. Esposta la mia idea non posso fare altro che dirti che la poesia mi è piaciuta molto perchè l' ho trovata coinvolgente.



Laura.