Il campo e l’ amore.
Un nobile cavaliere di ritorno da un viaggio d’affari si trovò a passare vicino ad un campo dove un vecchio contadino, curvo su se stesso, era impegnato a liberare un campo dai sassi. Li prendeva uno ad uno, li ammucchiava in un angolo, zappava il pezzettino di terra appena ripulito e poi ricominciava da capo l’operazione. Scese da cavallo e chiese al vecchio un po’ d’acqua. Il contadino porse un otre al nobile che bevve avidamente alcune sorsate. Dopo essersi dissetato domandò:
“ Vecchio, perchè stai togliendo i sassi dal campo?”
Il vecchio rispose: “
"Nobile cavaliere, questo campo è tutta la mia vita, è da quando sono nato che tolgo sassi, ma ogni anno, al passaggio dell’aratro, ne vengono fuori sempre di nuovi; quasi volesse che io lo accarezzassi con le mie mani. Con i sassi che ho levato ho costruito il muro che vedi tutto intorno per proteggerlo dal vento e ad ogni estate egli mi regala dapprima i fiordalisi, poi i papaveri rossi come il fuoco ed infine splende di grano come fosse tutto dorato. Così è da quando lo possiedo che la mia famiglia non soffre la fame.”
Il cavaliere affascinato da queste parole chiese ancora:
“ E quando tu non ci sarai più?”
Costui rispose:
“ Mio figlio maggiore lo curerà”
Il cavaliere apprezzò molto la filosofia del contadino e, appena rientrò nel suo castello abbracciò la moglie, la accarezzò, la baciò e le disse che l’amava tantissimo e che l’avrebbe amata per tutta la vita. Ebbero molti figli e la loro felicità fece la fortuna di tutti i residenti delle sue proprietà.
Fu un governante serio ed equilibrato.
Dopo la morte della moglie egli chiese ad uno dei suoi figli di farsi accompagnare in carrozza fino a quel campo dove aveva incontrato il contadino.
Vi trovò un uomo di mezza età che, data la somiglianza col vecchio, doveva essere sicuramente il figlio maggiore. Costui stava arando il campo, ma di sassi non ce n’era più neanche uno.
Il nobile scese dalla carrozza, salutò il contadino, chiese ed ottenne un sorso d’acqua, raccontò all’uomo la storia di tanti anni prima e domandò:
“ Quando incontrai tuo padre questo campo era pieno di sassi, come mai adesso non ce ne sono più?”
Il contadino si tolse il cappello, guardò verso il cielo e rispose: “
Quando toccò a me per la prima volta arare il campo, sin dal primo passaggio notai che non veniva fuori neanche un sasso. La terra era scura, facile da lavorare e terminai il mio compito in breve tempo. Tornai a casa e raccontai tutto a mio padre. Egli diede un bacio a mia madre, prese in braccio uno dei suoi tanti nipoti e disse che solo amando tantissimo, senza pretendere nulla in cambio, si viene ripagati con altrettanto amore"...
Ogni sasso che toglierete dalle vostre vite non buttatelo, costruiteci un muro che renda la vostra esistenza più forte e i frutti di ciò che avrete seminato non avranno il sapore aspro della pietra ma il gusto dolce del pane.
Claudio
"ogni cosa che ha un inizio ha una fine"