00 09/12/2010 04:07
discussione sullo sconforto sociale
Si, certo, l'instinto al consumo egoistico, produrre per il benenessere individuale, questo fa parte della volontà del mondo di cui noi facciamo parte. Che poi non ci sia nienta da temere, perchè le cose non vanno naturalmente solo verso un senso, certo tranquillizza perchè si ristabilisce l'equilibrio. Ma allora è meglio precisare: due tipi di sconforte, uno dato da una debolezza personale, come può essere la mia, che di fronte ad una foresta che brucia, all'inquinamento, alla facilità con cui cui l'uomo può calpestare responsabilità e sentimenti per una vorace malattia di possesso, di fronte a tutto questo perdo fiducia, è una coltellata nella pancia. Ma poi c'è un pessimismo critico e realistico, che vede allargarsi amacchia d'olio l'istinto che si oresenta come costruttore invece divora e distrugge il mondo e la stessa civiltà, che partento da un'idea che mi suona sempre in testa, di Giordano Bruno, che il mondo, e la civiltà(tutte), sono organismi viventi, che hanno una nascita uno sviluppo e un declino fino alla morte. E quello che vivo oggi ripeto nel lato migliore è una fase di cambiamento che vede la morte della civiltà occidentale e di altre grandi dei diversi continenti. [SM=x142829]