Terra amara
Non è spazzacamino, eppure è nero
Per sfuggire dell’ Africa la fame,
pronto al lavoro ed a dormir su strame
dell’opulento mondo prigioniero.
A raccogliere frutti tutto il giorno,
pel caporale bieco ed arricchito,
sotto il sole di luglio abbrustolito
per pochi euro e un piatto poco adorno.
In esso sopravvivono ricordi,
speranze di una vita meno avara
dal povero villaggio ad i trasbordi;
l’ostilità trovata di chi ignara
era della vita ed ormai già sordi
a quella che fu già la terra amara
Gaspy
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