00 18/02/2010 13:42


The day of mattress

Questo è un racconto un pò comico di una vicenda realmente avvenuta a me...ho usato degli pseudonimi : serpico sono io , pak è un mio amico, mentre ibarella è la sua dolce metà. Infine c'è l'uomo barbuto ! Inizia la storia...



…Era una giornata tranquilla, iniziata come tutte le altre dell’eternal war part one : lotta mattutina con le sveglie nascoste, la colf che entra cantando in camera mia, il cane che salta sul letto e mi lecca la faccia. Durante uno dei consueti round di guerra familiare, prendo il telefono e Pak mi dice

“allora sei pronto ?”

“pronto per cosa ?”

“ma come non ricordi ? oggi è il giorno del materasso ! “

“…”

“…dobbiamo portare il titanico letto di Ibarella per 600 km verso una destinazione ignota, a spalla “

“…ma io quando ho acconsentito a tutto questo?”

“non ricordi ? 6 mesi fa, quella sera verso le tre di notte te lo accennai”

“ero completamente ubriaco, vero ?”

“si, mi pare di si”

“ok, ma porta anche l’uomo barbuto”

“non c’è problema !”

L’ora stabilita per l’incontro sotto casa di Ibarella era alle 3. Serpico, puntuale come un orologio svizzero rotto, è lì alle 3:15. Contempla tristemente la desolazione del luogo, una balla di fieno passa rotolando… prima delle numerose telefonate con pak :

“Uè ma ‘ndo state ?”

“Ciao sono Ibarella… ehm ora siamo partiti per prendere l’uomo barbuto”

“…”

“si ma non ti preoccupare, arriviamo in un lampo !”

“…”

“ok ciao !”

Inizia la lunga attesa… Serpico si siede su una panchina, pensando alla dicotomia fra il bene e il male e alle miserie umane… ehm volevo dire alla conquista del mondo ! ma non arriva nessuno per molto…

Molto…

Molto tempo

Nel frattempo al bar di fronte arriva il tipico truzzone, guidando da cani e prendendosi diverse bestemmie, parcheggia al centro della strada e si pavoneggia con due cameriere orribili che stanno stanno cazzeggiando da tre ore fuori dal bar, mentre il terzo poveraccio lavora . Il truzzone parla in maniera incomprensibile, e poi inizia a fischiare per attirare l’attenzione di uno dall’altra parte della strada, e iniziano a comunicare urlando. In tutto questo una avvenente fanciulla parcheggia in verticale, occupando il poco spazio rimasto per passare, e poi inizia a chiedere ai passanti se per caso c’è qualcosa che non va nel suo parcheggio. Il traffico si blocca, mentre il truzzone abborda l’avvenente fanciulla peggiorando la situazione.

Ma nulla di tutto questo interessa particolarmente a Serpico, che osserva la scena con le ragnatele che gli sono cresciute addosso.

Seconda telefonata :

“Uè cumpà ‘ndò state”

“ciao, sono l’uomo barbuto, mi hanno appena preso da casa mia, arriviamo in un lampo !”

“…”

“davvero, questa volta stiamo arrivando !”

Serpico iniziava a pensare che i lampi fossero troppo lenti per i suoi gusti, tipo tartaruga, comunque continuava la sua eterna attesa.

Nel frattempo, il truzzone stava litigando con diversi automobilisti per difendere l’avvenente fanciulla, che continuava a insistere che il suo parcheggio abominevole era perfetto… le macchine si erano imbottigliate, scena di ordinario caos cittadino.

Arriva la telefonata di Pak

“Uè cumpà ma ‘ndo stai ?”

“EHHHH ? sono due ore che sto qua sotto casa di Ibarella ! dove vuoi che stia ?”

“Ah ok, volevo solo accertarmene”

“…”

“arriviamo in un lampo !”

“Grrrrrr”

In tutto quel tempo, una tartaruga aveva percorso la distanza fra Tokyo e Mosca, ma questo non giovava al povero serpico.

Mentre Serpico ammuffiva, il truzzone e l’avvenente fanciulla stavano già litigando, il loro amore aveva avuto breve durata ! il motivo del contendere è che alla fine uno dei due avrebbe dovuto spostare la macchina, ma nessuno dei due aveva intenzione di farlo.

…ma nulla di tutto questo interessava al miserando serpico, che ormai aveva messo radici sulla panchina.

Seconda telefonata di Pak

“Uè cumpa ‘ndo stai ?”

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”

“Ah si scusa l’avevo dimenticato...il fatto è che noi siamo passati sotto casa di Ibarella, ma non ti abbiamo visto.”

“Ma se mi vedrebbe anche un cieco ! sono proprio sotto casa !”

“Ah si ma noi in realtà non abbiamo guardato, eravamo troppo concentrati nel discutere di cazzate”

“…”

“cmq ora stiamo cercando l’oasi ecologica dove portare il materasso, non temere appena la troviamo torniamo…

“…in un lampo ?”

“ah ma certo !”

Nel frattempo, Ibarella credendo di fare la fila per l’oasi ecologica, stava in realtà facendo la fila per fare un biglietto della sita. Arrivata allo sportello…

“Che biglietto vuole ?”

“Biglietto ? no io veramente…”

“dove deve andare?”

“no io volevo chiedere per…”

“insomma non mi faccia perdere tempo !”

In tutto questo Pak stava cercando di attirare la sua attenzione per farle notare il suo leggero errore….

Ma tutto questo non importava al povero serpico, che giaceva ormai parte integrante del marmo della panchina, più persone si erano anche sedute sopra di lui.

Telefonata a Pak :

“Ma dove c***o state ?”

“Ciao ! come va ? tutto a posto ?”

“…”

“No è che in realtà non esiste nessuna oasi ecologica ! l’abbiamo appena scoperto ! “

“e noi il letto dove c***o lo portiamo ?”

“mah, ci inventeremo qualcosa ! non ti preoccupare, arriviamo…”

“in un lampo, lo so !”

Alla fine, giungono Pak e l’uomo barbuto. Molte persone, che avevano assistito a tutta la scena e alle numerose telefonate, applaudono entusiaste. Il truzzone piange dalla commozione.

Recuperata Ibarella, si inizia a cazzeggiare allegramente per lungo tempo, finchè a qualcuno non viene in mente “si ma il letto quando lo portiamo ? e dove ?”

E cala il silenzio.

“Potremmo portarlo in quella chiesa che si trova in cima alla montagna…”

“Ma tu si pazz !

Il trasporto è duro e periglioso. Pak viene chiuso nell’ascensore con il materasso, e soffoca quasi completamente. La rete si rivela essere di dimensioni abnormi, e rotoliamo per le scale trasportandola, a Serpico si strappa un braccio. Dopo l’esperienza della rete, decidiamo di mettere il materasso in macchina, e questo occupa tutto lo spazio, incluso quello del guidatore. Pak, quasi completamente fuori dal finestrino, con l’uomo barbuto sul tettuccio, ci dice : andate pure, ci pensiamo noi ! e parte senza vedere dove sta andando, investendo una vecchietta con i suoi tre pitbull.

Alla fine, vittoriosi, ci raduniamo nel caffè, dove Pak, col cervello completamente spappolato, inizia a questionare sul grado di regalità delle bottiglie disposte dietro al bancone, eleggendone una imperatore. L’uomo barbuto rimane sconvolto dal fatto che dietro di noi discutono se l’ape maia sia o no un’ape, mentre Ibarella beve la sua camomilla senza zucchero.



Un abbraccio agli eroi del materasso e ai miei fedeli lettori ! Ciau a tutti !