00 08/12/2009 23:25
Re:
OCEANOINFIAMME, 05/12/2009 1.55:

A me che non son dotto o medico, ne sapiente, pare che voi due avete fatto una vivisezione di tutto quello che puo essere l'idea di poesia, personalmente non credo che la poesia abbia regole, se non quelle che ogni singola poesia crea.
La poesia è un'insieme di emozioni cosi profonde da non potersi mai attenere a delle regole imposte, e poi scusatemi, ma imposte da chi ? non mi pare di aver mai letto di un poeta che avesse creato delle regole, magari son stati i critici a costruire regole, perché a loro fosse piu semplice, attraverso quelle regole, criticare ed enfatizzare e/o sminuire questo o quell'altro poeta.
Vivo di poesia, non nel senso che vivo di quello che scrivo, vivo la poesia in quasi tutto quello che faccio, nel mio lavoro, mi dedico totalmete per il tempo che devo, ed io dico che questa è poesia, vivo la notte perchè in essa io "sento" la poesia che vibra, vivo di passioni cosi intense da colorare un mondo ch'è bianco e nero, vivo di poesia cosi tanto da poter volare con piedi incollati all'asfalto.
Quando scivo qualcosa, qualsiasi cosa, anche in questo momento, io sento il sangue pulsare oltremodo, sento le parole scorrere nelle mie vene sino al cuore, e so che non passano per la testa, per fortuna oserei dire, altrimenti non sarebbe piu poesia, quando in alcune notti me ne sto seduto sul mio scoglio, ad osservare il mare, il nero manto notturno, sento tutti i miei sensi gridare all'unisono, mi percuotono dall'alluce al capello, quando il giorno mi capita di vedere cose che ad altri occhi son normali, come una casalinga al mercato che fa i conti per far quadrare il bilancio, mi sento attanagliare le viscere, e so che se mi fermassi un solo istante potrei scrivere anche per quella donna una poesia.
Poesia è sicuramente una grandissima parola, facciamo tutti in modo che resti tale, senza legarla a regole, poichè io ho visto anche "un sacco di patate danzare" ( è una tua frase Rosanna ) anche se l'ho visto solo nella mia fantasia, e poi non esistono cicogne che portano sulle loro ali l'alfabeto fonetico, a meno che tu Giancarlo non le abbia visto con la tua fantasia, ed allora di tutti i nostri sentimenti e della nostra fantasia, di tutto questo io ne faccio POESIA.

Carmè




Allora, leggendo il tuo scritto io lo trovo in analogia ai significati del primo articolo riportato, non credi?
Rispetto a quale concetto non concordi?

Ciao,
Rosanna