fiordineve, 16/10/2009 12.17:
Sebastiano, trasformandola in forma poetica la si potrebbe inserire tra le poesie.
Qui, tra i racconti, i viaggiatori passeggiano poco, sono indaffarati ad inseguire...... cosa?
Questa è
POES IAed è ingiusto non farne dono anche ai lettori più indaffarati.
In Occidente parlare di morte è tabù; meglio fare scongiuri e vivere come se si dovesse rimanere qui in eterno.
Questa, ripeto,
POESIA farebbe meditare anche i più superficiali viandanti della Terra.
Un abbraccio
sicuramente hai ragione M.A. ma a parte che dare una versione in versi, non saprei proprio come fgare a trasferire il topic in un'altra sezione che ritengo sia cosa da moderatori o amministratori.
l'orto degli ulivi
Monologo della morte (atto 1° scena 3^)
Dove finiscono le mie mani
e dove i miei occhi…
Se esistesse meta a cui mirare;
se fosse utile continuare a camminare,
a mietere anime,
per cui al fine raggiungere
l’ambito traguardo che premia gli uomini.
Se mai il cielo
potesse tenermi in grembo
dopo aver trafficato con gli spiriti
e le maledizioni di un’improba natura,
semmai, semmai,
potrei sorridere a quell’evento giusto,
enigmatico, sorprendente che è la morte.
Ma… io sono la morte…
qui,
condannata a vivere in eterno,
e per mille eternità
e mille altre ancora,
senza neanche invecchiare,
senza sentire il dolore
se non quel dolore che è
il non poter morire;
senza nessun pietoso riguardo
se non la pietà con la quale cancello
quest’inferno che è la vita.
Io non morirò mai,
io non proverò mai
la sensazione dell’ultimo sospiro
ne l’arcana pace dell’attimo prima.
Io non proverò mai
il dolore del dover lasciare
qualcuno che si ama e che… ti ama
ne la gioia di dover chiudere
il sipario degli occhi
per aprire quello dell’anima
e mi rimangono da vivere
tutti gli anni
ancora…
Ecco qui una versificazione ovviamente suscettibile di variazioni e suggerimenti. Ditemi che ne pensate e cosa devo fare...
Grazie per questo tuo secondo passaggio Fiore e per l'entusiasmo che sempre riesci a trasmettermi.
Intendo la morte come un evento il più inevitabile che esista per cui direi a chi fa gli scongiuri o roba del genere che muovere guerra alla morte è la cosa più sciocca che si possa fare. Tenerla il più lontano possibile questo si, è il diritto di ogni essere verso l'amore per la vita ed il dovere di chi ha qualcuno da proteggere.
Ti abbraccio forte
Sebastiano