FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

antologia di Jacques Prévert

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  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:06
    Biografia






    Jacques Prevert nasce a Neuilly-sur.Seine nel 1900, cittadina del dipartimento della Seine, da padre bretone e da madre originaria dell'Alvernia in un ambiente piccolo borghese e molto devoto.
    In Bretagna trascorre diversi anni della sua infanzia e le tradizioni popolari bretoni eserciteranno sulla sua opera una grande influenza.

    Prévert si dimostra fin dalla sua più giovane età amante della lettura e dello spettacolo.
    A 15 anni, dopo aver frequentato le scuole a Parigi e ottenuta la certificazione di studi, inizia a guadagnarsi da vivere intraprendendo piccoli lavori.

    Nel 1920, il giovane inizia il servizio militare e raggiunge il suo reggimento prima a Lunéville, dove conosce "Roro", un ragazzo di Orléans e il pittore dadà Yves Tanguy (che sarà inviato poco dopo in Tunisia) e con essi forma un affiatato trio.
    Prévert con la carica di caporale parte per Bisanzio che stava per cambiare il suo secondo nome (Costantinopoli) in Istanbul dove fa propaganda antimilitare e stringe amicizia con Marcel Duhamel che sarà il futuro autore e direttore di collane di Umor Nero.

    Di ritorno a Parigi nel 1922, Jacques si stabilirà con i suoi due amici artisti e col fratello Pierre, regista, al 54 di Rue del Château a Montparnasse che sarà presto il punto di riunione del movimento surrealista al quale partecipano Robert Desnos, Georges Malkine, Louis Aragon, Michel Leiris, Antoine-Marie-Joseph Artaud, Raymond Queneau senza dimenticare il capo fila André Breton, con il quale Prévert manterrà sempre ottimi rapporti malgrado la crisi e i dissensi che si verificarono all'interno del movimento surrealista nel 1929.

    I suoi primi testi risalgono al 1930 quando il poeta pubblica sulla rivista "Bifur" Souvenirs de famille on l'ange gardechiourme (Ricordi di famiglia ossia l'Angelo aguzzino).
    L'anno seguente sulla rivista "Commerce", dove lavora Giuseppe Ungaretti come redattore, esce il Tentative de description d'un diner de têtes à Paris-France (Tentativo di descrizione di un banchetto a Parigi, Francia) e recita in un film di Marc Allégret, Pomme de terre.

    Tra il 1932 e il 1936 Prévert svolge un'intensa attività teatrale, lavorando con la compagnia "Gruppo d'Ottobre", della Federazione Teatro Operaio, che intende promuovere un "teatro sociale".
    Per il gruppo Ottobre, Prévert fornisce un inno diventato popolare anche in Italia: Marche ou crève (Marcia o crepa). Scrive La Bataille de Fontenoy (La battaglia di Fontenoy) che viene rappresentata a Mosca nel 1933 durante una Olimpiade internazionale del Teatro Operaio alla quale partecipa anche come attore.

    Nello stesso periodo inizia le sue collaborazioni cinematografiche producendo gli scenari di alcuni dei vertici poetici del cinema francese.
    Scrive il testo e la sceneggiatura di L'affaire est dans le sac, diretto dal fratello Pierre e nel 1935 Le crime de Monsieur Lange per Jean Renoir.
    Nel 1936 pubblica sulla rivista "Soutes", La crosse en l'air e su "Les Cahiers G.L.M." Evénement.
    Scrive i testi delle sue prime canzoni che, musicate da Joseph Kosma, verranno interpretate da famosi cantanti come Juliette Greco, Yves Montand, Mouloudji, Agnès Capri, Marianne Oswald e Les Frères Jacques.
    Nel 1937 ritorna al cinema collaborando con Marcel Carné e scrive per il regista il copione di Drōle de drame (Lo strano dramma del dr. Molineaux) e nel 1938, dopo un soggiorno di un anno negli Stati Uniti a Hollywood, il soggetto del celebre film Quai des brumes (Porto delle nebbie), interpretato da Jean Gabin, Michèle Morgan, Pierre Brasseur, Michel Simon.

    Negli anni che vanno dal 1939 al 1945 egli continua la sua attività di soggettista e sceneggiatore scrivendo Disparus de Saint_Agil per Christian-Jacques e Pierre Laroche, Le jour se lève (Alba tragica) e Les portes de la nuit (Le porte della notte) (Mentre Parigi dorme) per Carné, Les visiteurs du soir (L'amore e il diavolo), per Carné e Laroche, Remorques e Lumière d'été per Jean Grémillon, Adieu e Lèonard per il fratello Pierre, Aubervilliers per Eli Lotar.
    Di questi anni è anche il capolavoro uscito dalla collaborazione Prévert- Carné, Les enfants du paradis (Gli amanti perduti) con Jean-Louis Barrault.
    Nel 1944 escono, su "Les Cahiers d'Art", Promenade de Picasso e Lanterne magique de Picasso. Nel frattempo il poeta, dimesso dall'esercito nel 1939, aveva lasciato Parigi per trasferirsi a sud a la Tourette-de-lupe dove Joseph Kosma, il fotografo Trauner e molti altri lo avevano raggiunto per lavorare con lui alla realizzazione dei film.
    Farà ritorno a Parigi nel 1945, a guerra terminata.

    Nel 1948, cade da una finestra degli uffici della Radio e precipita sul marciapiede dei Champs-Elysées rimanendo in coma per diverse settimane. Ripresosi si trasferisce con la moglie e la figlia a Saint-Paul de Vence, dove rimane fino al 1951.
    Scrive nel frattempo un nuovo soggetto, Les Amants de Vérone, per il regista André Cayatte, e pubblica una nuova edizione del suo best-seller "Paroles" che erano state riunite per la prima volta nel 1945 da René Bertelé, la raccolta "Spectacle" e "La Grand Bal du Printemps".

    Negli anni successivi si stabilisce nella sua dimora di Omonville-la-Petite, nel dipartimento della Manche, ma colpito da grave malattia conduce vita ritirata ricevendo solamente alcuni dei suoi più cari amici, come Yves Montand, Juliette Greco, Raymond Queneau, il regista Joseph Losey, l'attore Serge Reggiani e pochi altri.
    L'11 aprile 1977 Prévert muore a Omonville-la-Petite, di cancro al polmone.

    [Modificato da Cobite 08/11/2009 15:14]
  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:09
    Sabbie mobili

    Dèmoni e meraviglie
    Venti e maree
    S'è ritirato già il mare in lontananza
    E tu
    Come alga dolcemente dal vento accarezzata
    Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
    Dèmoni e meraviglie
    Venti e maree
    Il mare s'è ritirato già in lontananza
    Ma nei tuoi occhi socchiusi
    Due piccole onde son rimaste
    Dèmoni e meraviglie
    Venti e maree
    Due piccole onde per farmi annegare.


    Poesie tratte da: Jacques Prévert- "Poesie



    Sables mouvants
    Démons et merveilles
    Vents et marées
    Au loin déjà la mer s'est retirée
    Démons et merveilles
    Vents et marées
    Et toi
    Comme une algue doucement carressée par le vent
    Dans les sables du lit tu remues en rêvant
    Démons et merveilles
    Vents et marées
    Au loin déjà la mer s'est retirée
    Mais dans tes yeux entrouverts
    Deux petites vagues sont restées
    Démons et merveilles
    Vents et marées
    Deux petites vagues pour me noyer.


    http://xtream.online.fr/Prevert/amours.html




    [Modificato da Cobite 15/10/2009 19:48]
  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:10
    Alicante


    Un'arancia sul tavolo
    Il tuo vestito sul tappeto
    E nel mio letto, tu
    Dolce dono del presente
    Frescura della notte
    Calore della mia vita.
  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:17

    Per ridere in società

    Ha messo la sua testa il domatore
    nella gola del leone
    io
    ho infilato due dita solamente
    nel gargarozzo dell'Alta Società
    Ed essa non ha avuto il tempo
    di mordermi
    Anzi semplicemente
    urlando ha vomitato
    un po' della dorata bile
    a cui è tanto affezionata
    Per riuscire in questo giuoco
    utile e divertente
    Lavarsi le dita
    accuratamente
    in una pinta di buon sangue
    A ognuno la sua platea.


  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:18

    Sangue e piume

    Allodola del ricordo
    è tuo il sangue che scorre
    è tuo e non il mio
    Allodola del ricordo
    ho stretto il pugno mio
    Allodola del ricordo
    gentile uccello finito
    non saresti dovuto venire
    a beccare nella mia mano
    i semi della dimenticanza.

  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:19



    Fiesta

    E i bicchieri eran vuoti
    e la bottiglia infranta
    E il letto spalancato
    e l'uscio era sprangato
    E tutte le stelle di vetro
    della felicità e della bellezza
    lucevano nella polvere
    della stanza mal spazzata
    Ed ero ubriaco morto
    ed ero fuoco di gioia
    ed eri ebbra vivente
    nuda tra le mie braccia.



  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:21


    Per te amore mio



    Sono andato al mercato degli uccelli
    E ho comprato uccelli
    Per te
    amor mio
    Sono andato al mercato dei fiori
    E ho comprato fiori
    Per te
    amor mio
    Sono andato al mercato di ferraglia
    E ho comprato catene
    Pesanti catene
    Per te
    amor mio
    E poi sono andato al mercato degli schiavi
    E t'ho cercata
    Ma non ti ho trovata
    amore mio.


  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:23


    Adesso sono cresciuto


    Bambino
    ho vissuto piacevolmente
    il riso sfrenato tutti i giorni
    il riso sfrenato veramente
    e poi una tristezza talmente triste
    qualche volta tutti e due contemporaneamente
    Allora mi credevo disperato
    Insomma mi mancava la speranza
    non avevo nient'altro che la vita
    ero intatto
    ero contento
    ed ero triste
    ma non fingevo mai
    Conoscevo il gesto per restare vivo
    Scuotere il capo
    per dir no
    scuotere il capo
    per non far entrare le idee delle persone
    Scuotere il capo per dir no
    e sorridere per dir sì
    sì alle cose e agli esseri
    agli esseri e alle cose da guardare e carezzare
    da amare
    da prendere o lasciare
    Ero com'ero
    senza un pensier mio
    E quando mi occorrevano le idee
    per compagnia
    io le chiamavo
    Ed esse venivano
    e dicevo sì a quelle ch'eran gradite
    le altre le buttavo
    Adesso son cresciuto
    e le idee anche
    ma son sempre delle grandi idee
    delle belle idee
    delle ideali idee
    Ed io rido sempre loro in faccia
    Ma esse mi aspettano
    per vendicarsi
    e divorarmi
    un giorno quand'io sarò stanchissimo
    Ma all'angolo di un bosco
    le aspetto anch'io
    e taglierò loro la gola
    e spezzerò loro l'appetito.


  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:27
    L'effort humain



    L'effort humain
    n'est pas ce beau jeune homme souriant
    debout sur sa jambe de plâtre
    ou de pierre
    et donnant grâce aux puérils artifices du statuaire
    l'imbécile illusion
    de la joie de la danse et de la jubilation
    évoquant avec l'autre jambe en l'air
    la douceur du retour à la maison
    Non
    l'effort humain ne porte pas un petit enfant sur l'épaule droite
    un autre sur la tête
    et un troisième sur l'épaule gauche
    avec les outils en bandoulière
    et la jeune femme heureuse accrochée à son bras
    L'effort humain porte un bandage herniaire
    et les cicatrices des combats
    livrés par la classe ouvrière
    contre un monde absurde et sans lois
    L'effort humain n'a pas de vraie maison
    il sent l'odeur de son travail
    et il est touché aux poumons
    son salaire est maigre
    ses enfants aussi
    il travaille comme un nègre
    et le nègre travaille comme lui
    L'effort humain n'a pas de savoir-vivre
    l'effort humain n'a pas l'âge de raison
    l'effort humain a l'âge des casernes
    l'âge des bagnes et des prisons
    l'âge des églises et des usines
    l'âge des canons
    et lui qui a planté partout toutes les vignes
    et accordé tous les violons
    il se nourrit de mauvais rêves
    et il se saoule avec le mauvais vin de la résignation
    et comme un grand écureuil ivre
    sans arrêt il tourne en rond
    dans un univers hostile
    poussiéreux et bas de plafond
    et il forge sans cesse la chaîne
    la terrifiante chaîne oû tout s'enchaîne
    la misère le profit le travail la tuerie
    la tristesse le malheur l'insomnie et l'ennui
    la terrifiante chaîne d'or
    de charbon de fer et d'acier
    de mâchefer et de poussier
    passée autour du cou
    d'un monde désemparé
    la misérable chaîne
    où viennent s'accrocher
    les breloques divines
    les reliques sacrées
    les croix d'honneur les croix gammées
    les ouistitis porte-bonheur
    les médailles des vieux serviteurs
    les colifichets du malheur
    et la grande pièce de musée
    le grand portrait équestre
    le grand portrait en pied
    le grand portrait de face de profil à cloche-pied
    le grand portrait doré
    le grand portrait du grand divinateur
    le grand portrait du grand empereur
    le grand portrait du grand penseur
    du grand sauteur
    du grand moralisateur
    du digne et triste farceur
    la tête du grand emmerdeur
    la tête de l'agressif pacificateur
    la tête policière du grand libérateur
    la tête d'Adolf Hitler
    la tête de monsieur Thiers
    la tête du dictateur
    la tête du fusilleur
    de n'importe quel pays
    de n'importe quelle couleur
    la tête odieuse
    la tête malheureuse
    la tête à claques
    la tête à massacre
    la tête de la peur.


    --------------------------------------------------------------------------------


    traduzione

    Lo sforzo umano

    non è quel bel giovane sorridente
    ritto sulla sua gamba di gesso
    o di pietra
    e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
    la stupida illusione
    della gioia della danza e del giubilo
    evocante con l'altra gamba in aria
    la dolcezza del ritorno a casa
    No
    Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
    un altro sulla testa
    e un terzo sulla spalla sinistra
    con gli attrezzi a tracolla
    e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
    Lo sforzo umano porta un cinto erniario
    e le cicatrici delle lotte
    intraprese dalla classe operaia
    contro un mondo assurdo e senza leggi
    Lo sforzo umano non possiede una vera casa
    esso ha l'odore del proprio lavoro
    ed è intaccato ai polmoni
    il suo salario è magro
    e così i suoi figli
    lavora come un negro
    e il negro lavora come lui
    Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
    Lo sforzo umano non ha l'età della ragione
    lo sforzo umano ha l'età delle caserme
    l'età dei bagni penali e delle prigioni
    l'età delle chiese e delle officine
    l'età dei cannoni
    e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
    e accordato tutti i violini
    si nutre di cattivi sogni
    si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
    e come un grande scoiattolo ebbro
    vorticosamente gira senza posa
    in un universo ostile
    polveroso e dal soffitto basso
    e forgia senza fermarsi la catena
    la terrificante catena in cui tutto s'incatena
    la miseria il profitto il lavoro la carneficina
    la tristezza la sventura l'insonnia la noia
    la terrificante catena d'oro
    di carbone di ferro e d'acciaio
    di scoria e polvere di ferro
    passata intorno al collo
    di un mondo abbandonato
    la miserabile catena
    sulla quale vengono ad aggrapparsi
    i ciondoli divini
    le reliquie sacre
    le croci al merito le croci uncinate
    le scimmiette portafortuna
    le medaglie dei vecchi servitori
    i ninnoli della sfortuna
    e il gran pezzo da museo
    il gran ritratto equestre
    il gran ritratto in piedi
    il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
    il gran ritratto dorato
    il gran ritratto del grande indovino
    il gran ritratto del grande imperatore
    il gran ritratto del grande pensatore
    del gran camaleonte
    del grande moralizzatore
    del dignitoso e triste buffone
    la testa del grande scocciatore
    la testa dell'aggressivo pacificatore
    la testa da sbirro del grande liberatore
    la testa di Adolf Hitler
    la testa del signor Thiers
    la testa del dittatore
    la testa del fucilatore
    di non importa qual paese
    di non importa qual colore
    la testa odiosa
    la testa disgraziata
    la faccia da schiaffi
    la faccia da massacrare
    la faccia della paura.



  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:29



    Versione originale

    Cet amour
    Cet amour
    Si violent
    Si fragile
    Si tendre
    Si désespéré
    Cet amour
    Beau come le jour
    Et mauvais comme le temps
    Quand le temps est mauvais
    Cet amour si vrai
    Cet amour si beau
    Si heureux
    Si joyeux
    Et si dérisoire
    Tremblant de peur comme un enfant dans le noir
    Et si sûr de lui
    Comme un homme tranquille au milieu de la nuit
    Cet amour qui faisait peur aux autres
    Qui les faisait parler
    Qui les faisait blêmir
    Cet amour guetté
    Parce que nous les guettions
    Traqué blessé piétiné achevé nié oublié
    Parce que nous l'avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié
    Cet amour tout entier
    Si vivant encore
    Et tout ensoleillé
    C'est le tien
    C'est le mien
    Celui qui a été
    Cette chose toujours nouvelle
    Et qui n'a pas changé
    Aussi vraie qu'une plante
    Aussi tremblante qu'un oiseau
    Aussi chaude aussi vivante que l'été
    Nous puovons tous les deux
    Aller et revenir
    Nous pouvons oublier
    Et puis nous rendormir
    Nous réveiller souffrir vieillir
    Nous endormir encore
    Rêver à la mort
    Nous éveiller sourire et rire
    Et rajeunir
    Notre amour reste là
    Têtu comme une bourrique
    Vivant comme le désir
    Cruel comme la mémoire
    Bête comme les regrets
    Tendre comme le souvenir
    Froid comme le marbre
    Beau comme le jour
    Fragile comme un enfant
    Il nous regarde en souriant
    Et il nous parle sans rien dire
    Et moi je l'écoute en tremblant
    Et je crie
    Je crie pour toi
    Je crie pour moi
    Je te supplie
    Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s'aiment
    Et qui se sont aimés
    Oui je lui crie
    Pour toi pour moi et pour tous les autres
    Que je ne connais pas
    Reste là
    Là où tu es
    Là où tu étais autrefois
    Reste là
    Ne bouge pas
    Ne t'en va pas
    Nous qui sommes aimés
    Nous t'avons oublié
    Toi ne nous oublie pas
    Nous n'avions que toi sur la terre
    Ne nous laisse pas devenir froids
    Beaucoup plus loin toujours
    Et n'importe où
    Donne-nous signe de vie
    Beaucoup plus tard au coin d'un bois
    Dans la forêt de la mémoire
    Surgis soudain
    Tends-nous la main
    Et sauve-nous.


    --------------------------------------------------------------------------------

    Traduzione

    Questo amore


    Questo amore
    Così violento
    Così fragile
    Così tenero
    Così disperato
    Questo amore
    Bello come il giorno
    E cattivo come il tempo
    Quando il tempo è cattivo
    Questo amore così vero
    Questo amore così bello
    Così felice
    Così gaio
    E così beffardo
    Tremante di paura come un bambino al buio
    E così sicuro di sé
    Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
    Questo amore che impauriva gli altri
    Che li faceva parlare
    Che li faceva impallidire
    Questo amore spiato
    Perché noi lo spiavamo
    Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
    Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
    Questo amore tutto intero
    Ancora così vivo
    E tutto soleggiato
    È tuo
    È mio
    È stato quel che è stato
    Questa cosa sempre nuova
    E che non è mai cambiata
    Vera come una pianta
    Tremante come un uccello
    Calda e viva come l'estate
    noi possiamo tutti e due
    Andare e ritornare
    Noi possiamo dimenticare
    E quindi riaddormentarci
    Risvegliarci soffrire invecchiare
    Addormentarci ancora
    Sognare la morte
    Svegliarci sorridere e ridere
    E ringiovanire
    Il nostro amore è là
    Testardo come un asino
    Vivo come il desiderio
    Crudele come la memoria
    Sciocco come i rimpianti
    Tenero come il ricordo
    Freddo come il marmo
    Bello come il giorno
    Fragile come un bambino
    Ci guarda sorridendo
    E ci parla senza dir nulla
    E io tremante l'ascolto
    E grido
    Grido per te
    Grido per me
    Ti supplico
    Per te per me per tutti coloro che si amano
    E che si sono amati
    Sì io gli grido
    Per te per me e per tutti gli altri
    Che non conosco
    Fermati là
    Là dove sei
    Là dove sei stato altre volte
    Fermati
    Non muoverti
    Non andartene
    Noi che siamo amati
    Noi tu abbiamo dimenticato
    Tu non dimenticarci
    Non avevamo che te sulla terra
    Non lasciarci diventare gelidi
    Anche se molto lontano sempre
    E non importa dove
    Dacci un segno di vita
    Molto più tardi ai margini di un bosco
    Nella foresta della memoria
    Alzati subito
    Tendici la mano
    E salvaci.


  • fiordineve
    00 15/10/2009 18:30
    Corteo

    Un vecchio d'oro con un orologio a lutto
    Una regina di pena con un uomo d'Inghilterra
    E lavoratori della pace con i tutori del mare
    Un ussaro della compagnia con un fesso della morte
    Un serpente da caffè con un macinino con gli occhiali
    Un cacciatore di corda con un danzatore di teste
    Un maresciallo di schiuma con una pipa in ritirata
    Un neonato in abito nero con un gentleman in fasce
    Un compositore da forca con un pendaglio di musica
    Un raccattatore di coscienza con un rettore di cicche
    Un arrotino di Coligny con un ammiraglio di forbici
    Una suora del Bengala con una tigre di San Vincenzo di Paola
    Un professore di porcellana con un aggiustatore di filosofia
    Un controllore della Tavola Rotonda con cavalieri dell'Azienda del Gas di Parigi
    Un'anitra a Sant'Elena con un Napoleone all'arancia
    Un custode di Samotracia con una Vittoria di cimitero
    Un rimorchiatore di famiglia numerosa con un padre d'alto mare
    Un membro della prostata con una ipertrofia dell'Accademia francese
    Un robusto cavallo in partibus con un vescovo da circo
    Un controllore dalla voce bianca con un piccolo cantore d'autobus
    Un chirurgo terribile con un bambino dentista
    E il generale delle ostriche con un apritore di Gesuiti.