"Quenn'ero giovinotto
abitavo presso er vicoletto
de' Trastevere,
stretto stretto
come un pertugio, ove er sole
quaso mai batteva.
E all'ora della cammisera,
te vedevo spunta' de gran carriera.
Le poppe al vento e l' aria
fiera,
di chi e' bbona
e se ne vanta.
O Marisella, splendida bimba,
se un fischio te lanciavo,
fusse come un bacio,
languido oh....desiderio!
Poi tra li panni stesi e i sampietrini,
lesta scomparivi.
E m'angustiavo nell' attesa.
Eravamo regazzini,
ma quei sassi stanno ancora la',
belli appuntiti!
Ma tu invece dove te ritrovi??
Sarai na' signora sposa
co' i contro**!
E delli sguardi mia,
manco te ricordi ormai....
Che i baci so' volati
oltre la ringhiera
e se so infranti,
sotto li botti der cannone
a mezzoggiorno.....
OKKam
PS: la poesia non fa un uso stretto del dialetto romanesco.
qualche "purista" potrebbe storcere il naso.
io ho cercato di renderla comprensibile ai piu',senza bisogno di traduzione."
[Modificato da Cobite 11/10/2009 08:09]