00 08/02/2009 23:21
Intanto grazie a tutti per i commenti...
Mi hanno incitato ad ampliarlo un pò...A usare degli intrecci.
E' da tantissimo tempo che non scrivo in maniera così...Un pò discorsiva.
Per questo inizialmente ero un pò insicura. [SM=g27829]

Vi propongo una continuazione di questa piccola mia creazione...


Se qualcuno gliel’avesse chiesto, lui avrebbe risposto che stava contando i passi.
Proprio così. Uno dopo l’altro. Passi di gente distratta, gente precisa, gente impaziente.
Rubava il fragile tintinnio delle scarpe di una donna sola, dalla camminata incostante nel vento autunnale.
Raccoglieva le orme di una signora stanca nel suo vestito di seta,
lei che aveva perso i suoi sogni durante una notte.
Catalogava l’andatura composta di uomini troppo seri, schiavi di un orologio e della loro ventiquattrore.
Così in qualche angolo del mondo lui se ne stava in silenzio con uno sguardo bellissimo,
saturo d’immagini.
Se qualcuno gliel’avesse chiesto, avrebbe risposto che stava contando i passi.


Lei era lì. Senza un perché.
Aveva con se poche parole su un foglio stropicciato, consumato da un sole cieco.
Le sue labbra erano di quel rosso che faceva male, qualcosa che bruciava. . .
Un’ustione, come una cicatrice lasciata infondo al cuore.
I suoi ricci d’un biondo amaranto si nascondevano in un cappello,
lei nella timidezza d’un sorriso e le sue mani nelle profonde tasche dell’abito.
Fu in quella mattina sbiadita che lo vide.
Vide il suo sguardo bellissimo, le storie che aveva addosso, gli occhi sfumati.


Se qualcuno gliel’avesse chiesto, avrebbe risposto che stava contando i passi.
I passi di una donna che fotografava i silenzi mentre camminava nelle sue scarpe rosse.


...

◊...Perchè gli occhi dell'uomo cercan morendo il sole...◊