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Dandysmo

  • Messaggi
  • (Korey)
    00 30/09/2008 15:24
    Sono affascinato da questo movimento (sia dal punto di vista dell'abbigliamento sia dal punto di vista del linguaggio) ma vorrei saperne di più.
    In svariate situazioni mi sono sentito dare del "Dandy" e così, non sapendo che era ancora un termine in voga e conoscendo giusto il significato del termine sto iniziando a ricercare un pò di cose.

    Per il momento ho trovato due buoni spunti, Wikipedia ed un bel sito che non ho ancora avuto occasione di guardar bene ma che pare ricco di materiale ed informazioni: www.noveporte.it/dandy/documenti/vitadandy.htm

    Opinioni e/o conoscenze sono ben gradite per acculturarmi il più possibile su questo argomento [SM=x142824] [SM=g1602821] [SM=x142903]

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    Il movimento dandy, dandysmo o dandismo, fu un movimento culturale inglese della fine del XVIII secolo. Era una dottrina dell'eleganza, della finezza e dell'originalità che si legava principalmente al linguaggio e all'abbigliamento.

    La definizione di un dandy potrebbe essere "un uomo dall'andatura preziosa, originale e ricercata e dal linguaggio scelto". Ma il dandysmo non era un'estetica fissa poteva infatti variare abbastanza notevolmente. Il dandy era l'eccentrico che si divertiva a stupire il pubblico, con atteggiamenti e gesti provocatori, con il suo modo di vestire e di vivere.

    Durante l'Età Vittoriana questo tipo di mentalità era già stata concepita dal movimento artistico e culturale dei preraffaelliti, tra cui, come esponente il pittore Dante Gabriel Rossetti. Fra i dandy più conosciuti ricordiamo Lord Brummell,Oscar Wilde e il pittoresco musicista di San Gennaro Angeli Marcello. Tra i più importanti dandy italiani vicini al dandismo di Wilde possiamo trovare Gabriele D'Annunzio e Raffaele Greco che identificano come radice del dandismo, già espressa nel Piacere, il disgusto aristocratico e un disprezzo antidemocratico delle masse, e i fratelli Antonio e Beniamino Giampaolo, che tra il 1880 e il 1897 stilarono la teoria del Dandylife.

    Wikipedia.it
    [Modificato da (Korey) 30/09/2008 15:26]
  • Nichilista errante
    00 12/10/2008 10:25
    Io ti posso dare un'infarinatura dal punto di vista filosofico del dandy, poiché il dandysmo fu anche una filosofia di vita:

    il dandysmo nasce come contrapposizione al rigido moralismo che calò sull'Europa dopo la doppia restaurazione di Vienna e del post-48: ad una società che si riconosceva in una morale rigida e schematica (dove Bene e Male erano nettamente separati nella teoria, molto meno nella pratica) il dandy contrapponeva la fede nel Bello, che come sappiamo non sopporta le censure della morale e nemmeno è necessariamente imparentato con il Bene, poiché il titolo "I fiori del Male" che Baudelaire da al suo capolavoro, indica chiaramente che anche nel Male vi è una bellezza che ha la stessa dignità di quella del Bene. Il dandy come estate quindi si pone aldilà della linea che separa Bene e Male, questo fa di lui uno scettico, quando non un cinico (il caso di Dorian Gray di Oscar Wilde che non si fa scrupoli di sfruttare gli altri per il proprio appagamento sensuale) un conformista talmente conformato da mettere in discussione il conformismo stesso (l'eleganza eccessiva di Wilde e Brummel), in ultimo nell'arte il dandysmo diventò culto della forma, della raffinatezza metrica e dell'argomento erudito (sia esso mitologico, greco-latino o esotico) che spesso non nascondeva alcuna sostanza di pensiero, come ad esempio nella raccolta "Espana" di T Gautier, di cui ho messo qualche esempio su queste pagine.
    Il limite del dandysmo, che ne decretò rapidamente il declino, è il suo essere una posizione intellettuale che assume il suo senso solo in una società in forte crisi etica che nasconde tale crisi dietro una cappa di perbenismo, poiché il dandy in questo ambiente funge da raffinato sovvertitore delle convenzione... in una società in cui l'amoralismo (non l'immoralismo!) è diffuso anche fra le classi meno abbienti, mi sfugge che senso possa avere il dandy, se non come nostalgia per tempi che non ci sono più. ave [SM=g27811]

  • (Korey)
    00 19/10/2008 11:05
    Re:
    Nichilista errante, 12/10/2008 10.25:

    Io ti posso dare un'infarinatura dal punto di vista filosofico del dandy, poiché il dandysmo fu anche una filosofia di vita:

    il dandysmo nasce come contrapposizione al rigido moralismo che calò sull'Europa dopo la doppia restaurazione di Vienna e del post-48: ad una società che si riconosceva in una morale rigida e schematica (dove Bene e Male erano nettamente separati nella teoria, molto meno nella pratica) il dandy contrapponeva la fede nel Bello, che come sappiamo non sopporta le censure della morale e nemmeno è necessariamente imparentato con il Bene, poiché il titolo "I fiori del Male" che Baudelaire da al suo capolavoro, indica chiaramente che anche nel Male vi è una bellezza che ha la stessa dignità di quella del Bene. Il dandy come estate quindi si pone aldilà della linea che separa Bene e Male, questo fa di lui uno scettico, quando non un cinico (il caso di Dorian Gray di Oscar Wilde che non si fa scrupoli di sfruttare gli altri per il proprio appagamento sensuale) un conformista talmente conformato da mettere in discussione il conformismo stesso (l'eleganza eccessiva di Wilde e Brummel), in ultimo nell'arte il dandysmo diventò culto della forma, della raffinatezza metrica e dell'argomento erudito (sia esso mitologico, greco-latino o esotico) che spesso non nascondeva alcuna sostanza di pensiero, come ad esempio nella raccolta "Espana" di T Gautier, di cui ho messo qualche esempio su queste pagine.
    Il limite del dandysmo, che ne decretò rapidamente il declino, è il suo essere una posizione intellettuale che assume il suo senso solo in una società in forte crisi etica che nasconde tale crisi dietro una cappa di perbenismo, poiché il dandy in questo ambiente funge da raffinato sovvertitore delle convenzione... in una società in cui l'amoralismo (non l'immoralismo!) è diffuso anche fra le classi meno abbienti, mi sfugge che senso possa avere il dandy, se non come nostalgia per tempi che non ci sono più. ave [SM=g27811]



    Grazie di cuore per la tua infarinatura.
    [SM=x142874] [SM=x142874] [SM=x142874]