Roma, Ponte Milvio. Una mattina di settembre.
Ha piovuto stanotte e nell’aria fresca si avverte un presagio dell’autunno imminente. Il cielo è striato di nubi che il sole nascente sta dissolvendo.
Poca gente a quest’ora: qualche venditore ambulante, dei rari passanti, due adolescenti che discorrono appoggiate al parapetto.
Un uomo e una donna, non più giovani, hanno appena imboccato il ponte e avanzano tenendosi per mano. Sorridono, ogni tanto si abbracciano e si baciano con passione. Si fermano a poca distanza dalle due ragazze e restano a guardare il fiume che scorre sotto di loro.
Le ragazze si sono appena ritrovate dopo le vacanze estive e si stanno raccontando le ultime novità. Avranno al massimo 15 o 16 anni. Una delle due, la più alta, ha i capelli castani lunghi, indossa jeans a vita bassa e una canottiera a strisce che sembra una divisa da carcerato, l’altra è minuta, i capelli corti rosso fuoco, un piercing al naso ed è tutta in nero e borchie di metallo.
La bruna smette di parlare, qualcosa ha attirato la sua attenzione. L’amica la guarda interdetta.
D’improvviso la ragazza bruna grida: “NO!”. L’altra si allarma: “Che c’è, che succede?”.
“Non ci posso credere… l’ha buttata!”. La rossa la incalza: “Oddio, chi, cosa??? Buttato chi? Parla!”. Il cuore le fa un balzo, pensa subito al peggio… un suicidio? Un omicidio? Chi ha buttato chi? Scruta ansiosamente il fiume. Non sarebbe il primo suicidio a cui assiste: sei mesi fa, proprio da questo ponte, ha visto gettarsi un uomo nel fiume, è scomparso subito, portato via dalle rapide. Inutili i soccorsi, chiamati all’istante. Troppo fredda l’acqua in quel periodo.
La ragazza rabbrividisce… “Insomma vuoi dirmi che è successo?!?”. La bruna scoppia a ridere. “Ma dai, scema… non è successo niente. E’ solo che… lui (indica l’uomo) ha agganciato un lucchetto a quel palo e insieme hanno buttato la chiave nel fiume… scusa se ti ho spaventato”.
“Sul serio?” risponde incredula la rossa, e si gira a guardare la coppia , che ha ripreso a baciarsi con foga. “Chi, quei due che stanno pomiciando?” “Proprio loro”. “Come nel video di Tiziano Ferro?”. “Esatto”. “Oddio che melensi…”
Riflettono in silenzio, scandalizzate. La rossa ha il piercing sul naso che vibra per l’indignazione, poi sbotta: “Non è possibile… avranno almeno 50 anni!”. “Eh sì”, le fa eco la bruna scuotendo la testa. “Non c’è più religione… un tempo l’amore era roba da giovani… guardali, avranno l’età dei nostri genitori!”.
Si avvicinano al palo, incuriosite. L’uomo e la donna non se ne accorgono nemmeno, intenti come sono a guardarsi negli occhi.
Agganciato agli appositi sostegni installati dal comune di Roma, allineato insieme a decine, centinaia di lucchetti, scorgono quello appena lasciato dalla coppia. Sul lucchetto nuovo di zecca spiccano due iniziali, vergate accuratamente con pennarello indelebile blu: una C e una P.
“Come si chiameranno?” chiede la bruna. L’altra ci pensa, poi ipotizza: “forse Claudio e Patrizia… o Cecilia e Pietro… o Pascal e Colette, Paride e Cassandra, Porzia e Cornelio…”.
“Ma dai, non dire fesserie! Forse si chiamano semplicemente Carla e Paolo.” conclude la bruna. “Ma in fondo a noi che ci frega? Affari loro… dai, torniamo a noi. Dimmi di te, come va col tuo ragazzo?” “Chi, quell’idiota? L’ho mollato…”. “Sul serio? Dai, racconta…”
“Saranno xxxxx ma sembrano felici…” pensa tra sé la bruna con invidia. Quanto vorrebbe anche lei essere stretta così…
Il ponte è inondato di luce. I due si parlano, le loro voci sono poco più di un sussurro.
Carla B.
25 Agosto 2008
[Modificato da Cobite 29/08/2008 20:33]
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