Ricordo di quella volta che eravamo a circa due settimane di viaggio da Camelot, nella direzione del nadir. Quel giorno, più che un periglio, affrontammo l' amara delusione, della scoperta, che non tutto quello che ci pare bello e buono lo è per davvero.
Eravamo felici perché il viaggio sembrava proseguire, per una volta almeno, senza inciampi. Ad un certo punto del percorso, subito dopo le terre della selvaggia Euriaclide, che avevamo lasciato proprio al confine della nostra ombra, fummo meravigliati da quello che il nostro sguardo incontrava, una distesa immensa, coloratissima, che sembrava procedere fino all'infinito.
Ci aveva avvisato, la sovrana, dei pericoli che avremmo incontrato, di li in avanti, sabbie che magiano, fiumi che annegano, foreste che avvolgono incantano e disperdono; non aveva però fatto parola di questo incantesimo della natura, eravamo allo stesso tempo ammaliati e sbigottiti, ma eravano destinati nel proseguire il nostro viaggio di ricerca, il Grall era la nostra missione.
Ci trovammo presto, immers,i nello sconfinato regno dei girasoli maestosi.
Erano girasoli, con petali di un giallo arancio intenso, come mai ne avevo visti, avevano spine così grandi da non permettere a nessuno di avvicinarsi.
Il loro profumo sapeva sfiorare il cuore, ma apparivano altezzosi. Si notava la loro aria di superiorità rispetto alle piante basse che cercavano di spingersi tra i loro gambi e tra l'ombra della loro corolla:
Uno sforzo immenso che queste piccole pianticelle compivano per ricevere almeno pochi attimi di luce, insomma, davano l'impressione che non erano capaci di donarsi,e assolutamente egoisti, mai capaci di volere la minima intenzione di partecipare al mondo con umiltà.
Con le spade, ci facemmo largo tra loro, per crearci un varco, per uscire presto da quel mondo di vanagloria, non ne raccogliemmo nemmeno i semi, che pure cadevano copiosi.
A Camelot, non c'è posto per gli egoismi.
Insieme ai cavalieri, decidemmo di chiamare quelle terre: La terra dei girasoli dal negato amore.
Artù sovrano di Camelot. per mano di ari@dipoesi@