Sabbia cade dal mio pugno chiuso
mentre un’onda che si perde sulla battigia
lambisce il profilo nudo.
Lontano una lanterna carezzata dal vento
cigola rompendo il silenzio intorno
sfuocando l’immagine di un ricordo
che avvinghia il ventre in una morsa di tenerezza.
Un urlo silente sale dall’anima
dolore profondo per una vita esaurita
intelligenza inutilmente offesa e dimenticata.
Sale piano attraverso la schiena
in un brivido nero la negazione dell’essere
è estremo traguardo prima della fine
questa solitudine che con l’onda mi porta via.
una carezza sul cuore veronica
http://veronicaph.altervista.org
concorso di poesia maggio 2008 http://strutturanuova.altervista.org