Iniziammo cosi’ a visitare luoghi incantati, verde di montagne fino a quel momento per noi difficilmente raggiungibili, la sicurezza di quella persona ci trasmetteva sicurezza e la sua disponibilita’ si aggiungeva la nostro buon umore
I suoi occhi mi cercavano
E io vergognosa d'essere donna … solo nel cuore
Mentre esternamente le mie forme acerbe andavano mostrando una bambina ancora inesplosa alla vita
….Venne il sabato: giorno in cui il paese si preparava alla gran festa domenicale; abiti nuovi , acconciature ricercate e sfiziose, festa nel cuore, mentre le giovani donne si prepararono con allegria contagiosa al ballo della sera,
che avrebbe avuto seguito il pomeriggio della domenica,
gli uomini lustri e rasati cercavano in quell’ incontro la ragazza della loro vita
mi preparai anch’io ; gonna corta sandaletti e top …. Sembravo una scolaretta scappata da scuola…. La frangia troppo lunga mi rendeva sbarazzina e felice
….
Ci incamminammo con mamma e la famiglia che ci teneva compagnia ; eravamo una bella combriccola e entrando nel locale aperto e fresco, molti sguardi si voltarono a scrutarci…e non certo con benevolenza
Eravamo tre giovani ragazze, scure di pelle e moderne nel vestire e le donne di quel luogo non ci vedevano di buon occhio
Quella sera il BRONZO… ( lo chiamero’ cosi’…) non ballo’ con la sua fidanzata,ma si limito' a guardare fisso dalla nostra parte…
Io dentro di me sentivo il suo sguardo perforarmi fin dentro il cuore.
La mamma era sempre molto preoccupata per mia sorella cosi’ bella e gia’ impegnata…
La domenica ci riporto’ la musica fino alle nostre case
La vallata ce la rimandava facendola penetrare in ogni luogo…
E noi giovani donne ridenti e forse belle….rimettemmo l’abituccio scollato che addosso a me non mostrava proprio un bel niente…. E che nessuna imbottitura avrebbe rimediato
Questa volta il BRONZO era solo, la ragazza non era venuta….
Si avvicino’ a me un giovinetto carino e rosso in viso e mi chiese se potevo ballare..
Mi volsi verso mia madre e lei sorrise come a dire.: ma vai pure figlia mia…. Chi vuoi che ti rubi !
Infatti il suddetto non mi rubo’; era piu’ imbranato di me…. E nemmeno sapeva ballare; certo quel primo ballo mi fece dare l’avvio alla mia nuova vita da ballerina…
Dopo ci fu anche MARIO…
Giovane carinissimo… soprannominato infilacoralli, per i capelli ritti sulla testa
E per la sua magrezza
Ed ancora il bronzo era li…
In piedi tra gli altri, e con lo sguardo appiccicato alla mia persona…
Me lo trovai vicino, silenzioso e grande
Una muraglia di uomo, un monumento col cuore
A me scoppiava il cuore;
lo avvertivo battere ovunque
e mentre lui mi fissava chiedendomi di ballare io mi persi nel non rispondere…
si sta come d'autunno sugli alberi le foglie ( UNGARETTI)