riflessioni
In qualunque parte del mondo noi nasciamo,con il soffio della vita
ci viene imposta una regola, per vivere, dobbiamo giocare una partita.
Ma è una partita strana, non c'è... un pallone.
Il campo è immenso,due son le squadre,milioni e milioni sono i spettatori,
e per sistema...segnano punti chi accumula più beni,chi sarà il vincitore?
Le squadre sono in campo, l'orologio della vita batte il tempo.
Dall'alto dell'immenso c'è un solo spettatore,è lui che dice all'arbitro quando la partita deve terminare. Nella squadra del più, il campo è fertile giocano bene,non importa quanti e quali sono i colpi irregolari,vanno avanti e accumulano sempre più beni, vogliono tutto e ...anche di più,
non c'è limite alla loro avidità.
Nella squadra del meno, il campo è impervio,c'è fame e carestia
è una partita impari, ma resistono e continuano a giocare.
Quanti bimbi innocenti in questa gran partita.! Occhi pieni di lacrime,
chiare lacrime, che sembrano perle, ma solo quelle del mare son
preziose.... di perle. Ci sono spettatori a cui non piace quel sistema,
e gridano a gran voce...ora fermate questa partita!
Avvolta nel nero manto,l'arbitro che è la morte,in silenzio spettrale
osserva i giocatori, e aspetta, nel campo non vuole entrare,
dà ancora tempo, perche vuole vedere...quanti beni l'uomo, voglia ancora
accumulare. La morte pensa ironicamente....
quanto è stupido l'uomo, come sempre non ha capito niente!
In questa partita non ci sono vincitori, per ironia del destino
li accumuna la stessa sorte, finita la partita....
chi lottava per la vita e non avava niente ora...non ha niente,
chi lottava per il potere e aveva tutto ora...non ha più niente.
Guarda la falce , e sogghigna con soddisfazzione,
io solamente sono il vincitore! E poi beffardamente...
dopo di me, nessuno porta via, ha nessuno....resta niente.