FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

ERAVAMO RAGAZZI

  • Messaggi
  • fiordineve
    00 12/05/2008 01:40


    ERAVAMO RAGAZZI




    Eravamo ragazzi col sorriso nel cuore e nella mente tante idee, convinti di cambiare, in meglio, il mondo.
    Io, per pura coincidenza, ero in classe mista, una pacchia per chi aveva questa fortuna; tante di noi avevano frequentato le medie senza mai vedere un uomo, se non i bidelli.

    Discrimonazioni di altro tempo, ma anche alle superiori il preside cercava di formare classi di solo maschi o di solo femmine.
    A me era capitata, finalmente, una classe mista.
    Invidiate da tutte eravamo, e tutte ci erano amiche perchè presentassimo loro i nostri compagni.
    Io ero al centro di 3 banchi, da un lato Eva, dall'altro Amedeo, un amico che già allora si manifestava gay per le sue movenze aggraziate, per la sua leziosaggine, per il suo modo di parlare.
    Ma Amedeo mi teneva sempre il posto sull'autobus e a me faceva piacere essere sua amica; lui era un mago in tutto, e se io passavo temi a chiunque, lui mi aiutava nelle versioni più ostiche.
    D'obbligo per le femminucce il grembiule, fino alla fine dei 5 anni di corso, che odiavamo tutte caldamente.
    Ma a noi non interessavano i nostri compagni, in fondo erano "piccoli" e così, durante la ricreazione invernale, con nonchalance, passeggiavamo davanti alle classi dei maturandi, credevamo di essere invisibili e tutti ridevano di noi e ci chiamavano "nanerottole".
    Quando il tempo era clemente, il preside aveva pensato a questo stratagemma: cortile interno per i maschi, giardino per le ragazze.
    Ma era il tempo degli hippies, delle minigonne, dei fiori dipinti, non volevamo ammuffire in quel palazzo austero che aveva visto passare, secondo noi, persino Dante Alighieri.
    Come aggirare l'ostacolo del grembiule?
    Tutte, ma proprio tutte, anche le più beghine, andammo ad una riunione capeggiata da Doriana e da Velia. Lì prendemmo una decisione "storica".
    Benissimo il grembiule, ma lo facemmo confezionare tutte dalla stessa sarta: allacciato dietro con 3 bottoni; noi ne allacciavamo solo uno, dovevamo o no mostrare le noste minigonne e le nostre gambe di giovanissime ragazze?
    Il preside divenne rosso di rabbia, ma non poteva fare nulla: eravamo tutte vestite così.
    Il grembiule poi lo lasciavamo sull'appendiabito in classe e lo portavamo a casa a Natale, a Pasqua e durante le vacanze estive.
    Ma volevamo ancora qualcosa d'altro. Volevamo i fiori e così ogni mattina, davanti alla scuola, ognuna di noi con i primi pennarelli, disegnava sul volto della compagna fiorellini e cuori, e avevamo spille con peace and love ovunque, erano i primi vagiti del 68 parigino, e noi volevamo esserci.
    Poi, tutte noi, avendo i capelli lunghi ci presentavamo a scuola con le trecce e nastri infilati nei capelli o messi sulla fronte come gli indiani.
    A me venne in mente di farmi 3 mèches biondissime, non l'avessi mai fatto, ogni volta un rimprovero, perchè perdevo tempo dal parrucchiere e dicevano che così non studiavo.
    In fondo era vero, ho sempre avuto una memoria di ferro, bastava che ascoltassi la lezione e già sapevo tutto senza studiare molto.
    E poi la fama della più brava della classe che mi ha accompagnato per anni,e il preside, entrando con la pagella in mano chiamava: Ferlotti, Farris, Mantovani e Ferraresi, voi 8 in condotta! Ed ero pure redattrice del giornalino scolastico!!!!

    E si stupiva con me dicendomi che così brava ma con la lingua così lunga, se vedevo delle ingiustizie non stavo zitta, la diplomazia non è mai stata per me.

    Il prof di filosofia, per tanti anni, mi metteva il banco accanto alla cattedra per controllarmi, solo col libro, senza biro o matite; perchè bastava un niente a far volare la fantasia ed allora disegnavo, disegnavo; non ha mai capito che, ancora oggi lo faccio, mi concentro meglio se quando un oratore parla io disegno.



  • OFFLINE
    ELIPIOVEX
    Post: 20.307
    Post: 3.080
    Registrato il: 23/11/2005
    Sesso: Femminile
    00 12/05/2008 21:51
    Anch'io ho sempre ascoltato e studiato poco (fino ad un certo punto... poi gli insegnanti hanno deciso che spiegare era tempo perso mentre noi DOVEVAMO studiare tanto a casa)
    Dicevo ho sempre imparato tanto ascoltando però cara fiore io non ho mai preso 8 in condotta [SM=x142890]
    Un bellissimo racconto nostalgico.


    ...







    MICHELA
  • OFFLINE
    Stefano Starano
    Post: 149
    Post: 149
    Registrato il: 27/03/2008
    Sesso: Maschile
    00 12/05/2008 23:40
    molto periodo "epoca epopea" bello
    Questo periodo è stato il più bello di tutta la storia dell'umanità per la sua creatività, per la musica (stili diversissimi), per le aggregazioni (assemblee, circoli ove si ascoltava musica e si parlava, scioperi mondiali con occupazioni di due mesi delle superiori e delle medie) per la cultura (giornalini autogestiti, impegno politico - anche addirittura della destra - partecipazione ai problemi giovanili, del sesso, del femminismo, della scuola e dell'università) per l'arte (il pop nell'arte, il linguaggio moderno dell'architettura, la fotografia, il cinema), insomma, di tutto: persino nel mettere allo scoperto il fenomeno degli UFO (coperti dal segreto militare dal 1947) e nello studiare questo; ed i fenomeni paranormali, ed i problemi d'amore in un rubrica della rivista "CIAO 2001". A proposito, era anche l'epoca el famoso giornale inglese di musica pop e rock "Melody Maker"! Eppoi trasmissioni radiofoniche mitiche quali "Bandiera Gialla" e "Per voi giovani" di Arbore e Boncompagni, antesignane di "Alto Gradimento" con musiche che allora la radio e la televisione ufficiali non permettavano facilmente. Anche la radio inglese pirata faceva la sua parte nel panorama alternativo dell'Italia degli anni '60.
    Concludo con il discorso dell'agricoltore Max Yasgur che ha offerto la sua terra per ospitare i ragazzi venuti a Woodstock nel 1969 (la tre giorni di pace, amore e musica) dal 15 al 18 agosto.

    «… io credo che proprio voi abbiate dimostrato qualcosa al mondo intero. Non solo alla cittadina di Bethel, o alla Contea di Sullivan o allo Stato di New York, voi lo avete dimostrato al mondo, voi siete il più grande gruppo di persone che si siano mai riunite in un unico luogo! Al di sopra di ciò, la cosa più importante che avete dimostrato al mondo è che mezzo milione di ragazzi, mezzo milione di giovani e giovanissimi, possono riunirsi e passare tre giorni in allegria non facendo altro che musica: Dio vi benedica tutti per questo!»