l'alba di un giorno come tanti...la luce fioca del sole si fa sempre più intensa ogni istante che passa...non si scorge in lontananza il verde degli alberi, o una rigogliosa vegetazione.. solo inquietanti distese di terra popolate dal nulla.quel nulla che avvolge le sudice abitazioni dove la gente è costretta a vivere, nella miseria e forse, anche nella più tacita rassegnazione. l'unica voce a parlare è quella del fuoco, neanche le urla di anime innocenti si sentono più. in fondo alla distesa la piccola sagoma di un bambino resta in piedi immobile a fissare l'orizzonte. l'espressione del viso quasi assente, sporca di polvere, una sottile lacrima tagliente gli solca la guancia fino alla bocca. è tagliente proprio come i suoi pensieri...tra le sue mani ferite stringe il fucile, al posto di un semplice giocattolo."con questo imparerai a diventare un uomo", gli dicevano. con gli occhi socchiusi osserva il cielo. sembra voler pregare.si aggrappa anche alle più futili speranze pur di rivedere un giorno la sua famiglia, di poter essere di nuovo avvolto dal calore di un abbraccio da parte di sua mamma, o dei suoi fratelli.. e intanto, in silenzio, forse senza nemmeno crederci, continua a pregare. E poi pregare cosa? Dio...? oramai,come altri bambini innocenti ridotti nelle sue condizioni, non ci crede quasi più...non gli resta nemmeno la forza di piangere, tanto il dolore è forte da impedirgli anche quello. i suoi occhi chiedono solo un pò di amore e soprattutto pace. due cose che non ha mai nemmeno conosciuto.
Anche pregare non serve quasi più a nulla. un dio che tanto se esiste è sordo ad ogni sofferenza. non riesce a vedere le espressioni affrante e le lacrime di queste povere creature, venute al mondo non per vivere, ma per cercare al massimo di sopravvivere. rimane inflessibile davanti al sangue che inutilmente viene sparso giorno dopo giorno, in ogni angolo buio di questa terra. perchè? perchè il mondo da lui creato è corrotto alla radice? perchè la bestia umana è sensibile solo all'amaro profumo del denaro, e si cura di schiacciare tutto ciò che ne è al di fuori? non può essere questo il mondo, se un' essere onnipotente lo ha creato.in realtà queste domande è inutile porsele, è sufficiente guardarsi intorno per ottenere una risposta. "dio" è veramente una mera speranza delle persone deboli senza via d’uscita. una bella favola che induce a credere che, non si sa dove, possa esistere l'eterna beatitudine oltre questo globo. Ma come può l’uomo pretendere la sua fantomatica beatitudine se la sola cosa che egli prova verso i suoi simili è odio? E di questo odio che fermenta tra i popoli, sono sempre i più deboli ed indifesi a pagarne le devastanti conseguenze… proprio come quel bimbo al quale è stata privata l’infanzia e tutti gli spensierati momenti che la caratterizzano. A cui l’anima è stata strappata via dal petto, i suoi sogni trasformati in incubi. Il fucile che ha in mano vorrebbe puntarlo contro chi lo ha obbligato ad usarlo, contro quelle “belve” che, come ad altri milioni di bambini, lo hanno scaraventato nel più profondo abisso del terrore, a combattere guerre inutili, prive di un briciolo di razionalità, ma che ruotano solamente attorno ad una schifosa parola: potere. Non è giusto tutto ciò…… però questo è l’uomo, una “belva” priva di sentimenti, fabbricatrice del nulla.
L’umanità ha toccato il fondo con le guerre e le distruzioni, ed ora è divisa in due: da una parte i ricchi potenti e sfacciati, il benessere, il progresso economico. Una ricchezza ottenuta per la stragrande maggioranza non grazie alla fatica e all’onestà, ma grazie alla prepotenza, alla falsità e molto spesso, all’inutile spargimento del sangue. Dall’altra parte, invece ci sono gli oppressi, coloro che ormai sono abbandonati al loro destino, senza più nemmeno una speranza alla quale potersi aggrappare. E Dio in tutto ciò? Perché rimane in silenzio anche lui? Se davvero esiste perché non decide di venire a vedere questo “bel” mondo che lui stesso avrebbe creato e giudicare gli uomini, portando finalmente un po’ di giustizia? La verità è che da millenni si parla di questo “dio” per dare un senso a tutto, per una pura e semplice convenienza, per permettere proprio a quei poveri “senza speranza” di averne una, di credere in qualcosa di puramente astratto per vedere le atrocità della vita sotto un’ottica utopistica, celando con un sottile velo la realtà, molto più difficile e scomoda da accettare. forse aveva ragione Feuerbach affermando che l’uomo ha creato Dio e non il contrario. All’umanità ha sempre fatto comodo l’idea di attribuire la perfezione assoluta ad un’entità che non si può vedere, dato che la perfezione non è di questo mondo. Ma forse il nostro Dio non si fa vedere perché anch’egli è stato abbandonato, proprio da noi stessi, persino dalla millenaria istituzione nata in suo nome per professare in terra la sua parola divina, per predicare gli ideali di umiltà,uguaglianza,fratellanza, che in realtà fungono solo da maschera che nasconde il marcio e la corruzione più viscide nelle quali l’Istituzione stessa è caduta.
E allora se a questo mondo è diventato anche inutile pregare per qualcosa che probabilmente non è mai esistito, se davvero l’egoismo e la violenza devono prevalere su tutto, diventa davvero difficile sperare in una via d’uscita da tutto ciò per il nostro pianeta. Forse siamo tutti peccatori, e bruceremo all’inferno per il male che abbiamo creato. Forse ci risveglieremo un giorno in un luogo dove a piangere saranno solo le nuvole. O più probabilmente, invece di continuare a credere in qualcosa che non c’è e annegare nell’immobilismo, bisognerebbe smettere di tacere ed avere la forza di urlare in faccia all’ingiustizia, unirsi contro chi non è degno di perseguire la pace e pensa solo ai suoi interessi. Bisognerebbe lottare, anche per regalare un semplice sorriso a quei bambini a cui è stata tolta la felicità prima ancora che potessero averla. Lottare per portare la giustizia, e soprattutto sforzarsi a non vedere più il nostro simile come un nemico. Questo può essere un piccolissimo ma importante passo verso la pace di tutti.