E lei lo amava con i colori brillanti che confondono orizzonti ed arcobaleni. Un canto leggerissimo, tra le note di uno scritto che parlava tutti i linguaggi piu’ veri che solo quando si ama si hanno. Perche’ ad un certo punto, tutto questo si scioglie, come la neve di dicembre ai primi tepori primaverili. Sono salti che dipingono i prati verdi della giovinezza, senza tempo e senza eta’. Nn vi e’ abito migliore di quello addosso a chi lo sente proprio, nell’altalena degli stati d’animo che euforizzano. Solo un sorriso, piccolo, ma solo un sorriso che parli ai miei occhi nella misura perfetta di quello che dono. E’una lotta impari la mia con il passaggio, perche’ soffoca, paralizza e neutralizza questa certezza che posseggo. Solo, un semplice, sorriso.
Perche’ esisto, e lo faccio con tutto quanto mi appartiene oltre quel limite, fuori da me stessa, dai pensieri e dalla malinconia che nn mi stringe forte. Sono luce dentro uno specchio, pulsazione che investe anche quanto nn merita, e desiderio di un sorriso che rifletta la mia natura. Nn accetto e nn comprendo questo annullamento di vita, nn esiste l’eta’ giusta, adatta, consone a degli schemi che scemano distruggendo l’entusiasmo. E le parole sempre quelle, diventano morte dei cipressi lungo "quel" viale, dove ancora ritorna la mente dei tempi di scuola. Vorrei solo capire cosa mi aspetta, se davvero sono al di la’ di tutto questo, se dentro quella minuscola certezza, c’e’ uno spazio capace di trattenermi. Vorrei capire cosa fonde desiderio e risposte, costruzione ed idealizzazione. Sono entusiasta di tutto cio’ che ho qui, e nn posso scendere da quella curva cosi bella che e’ la vita a 24 anni.
Esiste davvero un’eta’ in cui si deve smettere? e se c’e’, perche’ la devo condividere.
Ed i suoi occhi erano azzurri, come il cielo quando e’ nitido.
Un sorriso, a volte un sorriso...tra le rughe stanche.
Fata
quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza mi ha dato il frutto della felicità.k.g