00 03/07/2007 20:34
Progressi non si vedono ancora. La ricerca, che pare fievole, è in realtà propulsore immane del manifestarsi della mia volontà. Il fine di questa ricerca ha assunto le parvenze di una maschera. Forse, più che il fine, ne è il mezzo. Difatti, il mio è un continuo sovrapporre la Maschera a tutti i possibili corpi. E tutti questi possibili corpi sembrano poterla indossare senza disagio e con armonia. E’ questa la più abbagliante illusione, che dura solo un giorno. Quel che viene dopo, oramai, esiste per me prima ancora di esistere. La costanza crea esperienza, d’altra parte. E nonostante tutto, porto ancora con me questa bella e orribile Maschera, malattia e antidoto della mia vita. Solo una volta Essa è calzata a pennello, come è uso dire. Solo una volta i lacci furono saldi per più di un giorno; solo una volta non avrei più voluto vedere un corpo senza quella bella e orribile Maschera, anche dopo diverse albe. Su di lei, la Maschera cambia volto, diventa ancora più affascinante, più straordinariamente misteriosa nella sua irrazionalità. La Maschera è la mia e la sua maledizione. Un dolce maledirsi. Un morire a poco a poco, per non morire subito, per vivere ancora. Diventa preziosa, così, la sensazione dovuta alla ricerca, non il suo risultato. E sono consapevole che la Maschera non può essere sconfitta, che il suono del suo silenzio non cesserà mai di tormentare le mie tempie, che saremo compagni di vita; che saremo complici nella morte.
Ora è solo un Notturno in Si bemolle.