FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

La guerra di Piero, Fabrizio De Andre' (video)

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    finfilla
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    Registrato il: 26/01/2007
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    00 18/05/2007 13:37
    La guerra di Piero, canzone degli anni 60, è il racconto al contempo dolce e triste della contradditorietà e stupidità della guerra, fatto dal punto di vista di chi l'ha vissuta in prima persona, un semplice soldato. Riporto di seguito il testo.

    Dormi sepolto in un campo di grano
    Non è la rosa, non è il tulipano
    Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
    Ma sono mille papaveri rossi.

    «Lungo le sponde del mio torrente
    Voglio che scendano i lucci argentati,
    Non più i cadaveri dei soldati
    Portati in braccio dalla corrente».

    Così dicevi ed era d'inverno
    E come gli altri verso l'inferno
    Te ne vai triste come chi deve;
    Il vento ti sputa in faccia la neve.

    Fermati Piero, fermati adesso,
    lascia che il vento ti passi un po' addosso,
    Dei morti in battaglia ti porti la voce:
    "Chi diede la vita ebbe in cambio una croce".

    Ma tu non la udisti e il tempo passava
    Con le stagioni, a passo di giava,
    Ed arrivasti a passar la frontiera
    In un bel giorno di primavera.

    E mentre marciavi con l'animo in spalla
    Vedesti un uomo in fondo alla valle
    Che aveva il tuo stesso identico umore
    Ma la divisa di un altro colore.

    Sparagli Piero, sparagli ora,
    E dopo un colpo sparagli ancora,
    Fino a che tu non lo vedrai esangue
    Cadere a terra a coprire il suo sangue.

    «E se gli sparo in fronte o nel cuore,
    Soltanto il tempo avrà per morire,
    Ma il tempo a me resterà per vedere,
    Vedere gli occhi di un uomo che muore».

    E mentre gli usi questa premura,
    Quello si volta, ti vede, ha paura
    Ed imbracciata l'artiglieria
    Non ti ricambia la cortesia.

    Cadesti a terra senza un lamento
    E ti accorgesti in un solo momento
    Che la tua vita finiva quel giorno
    E non ci sarebbe stato ritorno.

    «Ninetta mia, a crepare di maggio
    Ci vuole tanto, troppo coraggio,
    Ninetta bella, dritto all'inferno
    Avrei preferito andarci d'inverno».

    E mentre il grano ti stava a sentire
    Dentro alle mani stringevi il fucile,
    Dentro alla bocca stringevi parole
    Troppo gelate per sciogliersi al sole.

    Dormi sepolto in campo di grano
    Non è la rosa, non è il tulipano
    Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
    Ma sono mille papaveri rossi.


    In questo racconto ci sono due voci: quella del narratore e quella del protagonista.
    Il narratore è esterno , parla in terza persona, ma in alcuni momenti entra nella narrazione con le sue esortazioni («Fermati Piero», «Sparagli Piero»), immedesimandosi nella situazione e perciò provocando anche un maggior coinvolgimento.Il discorso di Piero, (strofa 2, 8 e 11), rende tangibile la sua figura, che altrimenti rimarrebbe un semplice soldato in mezzo a tanti altri, accentuando così il coinvolgimento di chi ascolta.
    Questa canzone, a livello testuale, ha numerose ripetizioni che le danno un ritmo particolare, sottolineando nel testo i passaggi più carichi di significato e di emotività.
    Come ad esempio, nella strofa 8, il discorso centrale di Piero, (se sparo a quel soldato io vedrò morire un uomo), si ripetono per due volte le espressioni: "il tempo" e "vedere". Il tempo infatti è protagonista della situazione: mentre Piero si sofferma a riflettere sul fatto che proprio il tempo darà a lui la possibilità di vedere un uomo che muore,mentre egli perde irrimediabilmente tempo e dà così modo all'altro di agire. Infatti, a differenza della strofa 8 che con le sue ripetizioni scandisce un tempo lento, la strofa 9, quella in cui l'altro soldato agisce senza perdere tempo, si muove su un ritmo veloce: "si volta, ti vede, ha paura".
    L'antitesi principale sulla quale si costruisce la poesia è quella tra la morte e la vita, dove ogni elemento appartenente al campo semantico dell'uno si trova in prossimità e in contrasto con l'altro; la morte, il dormire sepolto, l'ombra dei fossi, i cadaveri dei soldati, l'inverno, i morti in battaglia, la croce, i colpi da sparare,la vita, il grano, i papaveri rossi, i lucci argentati, la primavera.Tra i due termini si sovrappone solo il tempo, che costituisce il tramite o la separazione,talvolta come mezzo di passaggio dalla vita alla morte o come confine invalicabile tra i due mondi.


    [Modificato da finfilla 18/05/2007 13.39]

    [Modificato da finfilla 18/05/2007 13.42]

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    Cobite
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    00 02/09/2007 14:48


    E' davvero bella, grazie per averla inserita.
    provo ad inserire il video




    [SM=x142897] Giancarlo


    ...

    - L'anima non la devi dare a nessuno. Il cuore sì, ma a quello è permesso di sbagliare... e sbaglia. (Cobite) -
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    finfilla
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    00 11/09/2007 11:43


    Ti ringrazio per la gradita sorpresa. [SM=g27817]
  • QueztaL
    00 19/09/2007 17:04
    Ma il video originale del pezzo non c'e'?

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    Cobite
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    00 19/09/2007 18:44


    Non l'ho trovato


    ...

    - L'Amore sarà l'unica vittoria dell'ultima rivoluzione. Il resto è tempo crudele di non-uomini. (Cobite) -