Non riesco a dormire ho la testa piena di pensieri..
Lo so che mi mancherà, ma so anche che è la cosa giusta per lui, mio padre è una persona splendida, lo ammiro con tutta me stessa e so di somigliargli molto, sembra uno molto forte, imperturbabile, sempre conscio e razionale , lucido e controllato , uno di quegli animi di roccia che non ha sfoghi ma solo commenti razionali, che spesso tace, che non si racconta lasciando così intuire un certo senso di superiorità…come se fosse estraneo a noi che lo circondiamo; ma solo ora mi rendo conto che non è così.
Solo ora capisco che di mio padre non so nulla, della sua infanzia infelice, delle tragedie, dei lutti che lo hanno segnato, dell’affetto materno mai ricevuto e di quello paterno mai conosciuto, delle droghe e della depressione che gli hanno corroso l’anima…impedendo a ferite profonde di smettere di sanguinare.
Ma di mio padre ho capito una cosa, che spesso dietro ai suoi misteriosi silenzi non c’è nulla in realtà, nessuna risposta incomprensibile a noi ingenui e quindi indegni di venirne a conoscenza, ma solo confusione, solo un grande senso di impotenza, solo la rassegnazione di un uomo stanco, un uomo forse rimasto ragazzino che rimpiange e aspetta di vivere l’infanzia felice che non ha mai avuto, un uomo smarrito che si sente nel luogo sbagliato, incastrato in una vita che non è la sua, un uomo che non ha certezze e si trincera nell’amore e negli affetti che deve provare, che si convince di provare, ma che gli sono in realtà sconosciuti, un universo inesplorato che lo disorienta.
Il ricordo più bello del mio papà risale alla mia infanzia …
Avrò avuto all’incirca dieci anni e me ne stavo nel mio lettino col cuscino premuto sulla pancia, era notte fonda, la lampada a forma di fungo sul comodino diffondeva una lieve luce bianca, papà entrò in camera portandomi la novalgina per farmi passare i terribili crampi, mi fece bere la medicina poi mi diede la buonanotte; era un periodo strano per me e mio padre, mi riprendeva sempre e senza motivo a difesa della mia sorellina sara, così io, da ex figlia unica viziata e ora gelosa, ero ormai convinta che papà preferisse sara e che a me volesse meno bene…e anche lui doveva essersene accorto…e così quella notte il mio papà accompagnò il solito bacio da una frase sussurrata al mio orecchio…della quale non ricordo le parole esatte ma in cui si scusava e mi diceva quanto bene mi volesse , mi si riempirono gli occhi di lacrime e lo abbracciai più forte che potevo…chissà se anche il mio papà se la ricorda quella notte…
Aspetto il giorno in cui mio padre, l’uomo della mia vita , si racconti, mi sveli finalmente il mistero dei suoi silenzi, so che un giorno accadrà, forse non domani, forse tra dieci anni, ma io aspetterò con pazienza che il mio papà trovi la forza e la serenità di aprirsi alla sua bambina , senza più ombre con consapevolezza e maturità, senza più dubbi.
Ora ne sono certa, la prima cosa che farò quando lo rivedrò sarà dirgli che gli voglio bene, ultimamente non lo dico più, mi imbarazza quasi farlo, mi sembra innaturale, non perché non lo provi ma perché mi pare assurdo limitare con tre semplici parole l’amore sconfinato per un genitore, è come pretendere di imbottigliare l’oceano…ma a volte serve, a volte un “ti voglio bene” che viene dal cuore è più efficace di qualunque altro gesto, ti nutre l’anima, ti fa sorridere di quei sorrisi sinceri…quelli rari, che non puoi controllare, che ti cambiano la giornata, che ti scaldano anche nelle serate più fredde , che ti donano quel tanto desiderato momento di pura felicità…e ogni volta è come se fosse la prima…
TI VOGLIO BENE PAPà