FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

Buoni dentro e cattivi fuori

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    Cobite
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    00 14/02/2006 11:02
    Buoni dentro e cattivi fuori
    (Commento)


    Antonio Dorio si era reso latitante non rientrando da un permesso per lavoro esterno: l'ultimo dei nove che aveva ottenuto negli ultimi nove mesi dal Tribunale di sorveglianza di Bologna per la sua buona condotta, nonostante fosse responsabile di furto, rapina, e nel ’91 dell'omicidio di una casellante della stazione di Mezzolara di Budrio, uccisa con 60 coltellate solo perchè l’aveva riconosciuto durante la rapina.
    Al telegiornale hanno riferito che neppure in galera si era comportato bene in quanto aveva aggredito due guardie e che era fuggito già una volta.
    Questa degna persona, che era stata rieducata in carcere così bene da meritare di stare libera fuori durante il giorno , era scappata e non era rientrata da quell’ultima uscita .
    Il meritevole il 13 febbraio 2006 ha ucciso il carabiniere che lo aveva arestato trovandolo a bordo di un’auto rubata assieme ai suoi complici . Il carabiniere brutalmente ucciso si chiamava Cristiano Scantamburlo, 32 anni di Mestre. Dopo di che l’ assassino Antonio Dorio è fuggito con l'auto dei carabinieri, ma è stato colpito da qualche proiettile sparato dal carabiniere che era di pattuglia con Cristiano.
    Il delinquente ha egualmente proseguito la sua fuga ancora per 400 metri ed è finito fuori strada, mettendo finalmente la parola fine alla sua vita di feroce assassino.

    Questo sopra è uno dei recenti episodi più o meno riportati da tutti i media.
    Ma ora mi sorgono delle domande: quanti hanno messo la firma per agevolare quel delinquente non devono avere nessuna responsabilità? E' mai possibile che quasi ogni giorno ci siano fatti di violenza in cui sono implicati delinquenti, tanto “buona condotta” in galera quanto delinquenti in libera uscita? E’ mai possibile che debbano godere delle libere uscite per non perdere l’abitudine a delinquere per assassinare chi ha testimoniato o per aggiornarsi meglio sul campo della loro specializzazione delinquenziale?
    Ecco che arriva la solita voce dal coro: il condannato alla prigione è un essere umano e va educato, poverino, va guidato, non punito.
    Allora vorrei sapere su quali crismi si basa il ragionamento per cui la punizione e la prigione non sono educative.
    Chiaro che in galera non ci sta bene nessuno (e non deve stare bene altrimenti non servirebbe), ma la punizione non vendicativa che deriva da un atto giudiziario è sicuramente un atto educativo che va applicato proprio dove il reato ci fa capire che si è in presenza di persone pericolose che non hanno rispetto delle regole del convivere civile.
    Visti i risultati di “buona condotta” in galera e quelli di “cattiva condotta” in libera uscita, sono portato a pensare che i nostri servizi di riferimento in prigione siano altamente fallacci ed è ora che la smettiamo di mettere autentiche mine esplosive il mezzo alla gente.
    Secondo me meglio sarebbe che in prigione i delinquenti ci stessero sempre dal primo all’ultimo giorno di condanna e li dentro seguissero dei programmi di rieducazione come imparare a lavorare per pagarsi almeno quello che consumano in prigione e non programmi di libere uscite fuori dal carcere!


    Giancarlo cobite

    - L'Amore sarà l'unica vittoria dell'ultima rivoluzione. Il resto è tempo crudele di non-uomini. (Cobite)-

    [Modificato da Cobite 14/02/2006 11.07]

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    albino.m
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    00 14/02/2006 12:07
    Sono d'accordo con te Giancarlo.
    Vorrei sapere secondo quali parametri un recluso può uscire
    di prigione. Personalmente penso che un recluso possa
    mediante minaccie,dirette o trasversali,ottenere dal
    personale carcerario con il quale si trova a più stretto contatto quanto gli serve per arrivare a questo...
    Il magistrato prima di convalidare la scarcerazione del recluso
    deve avere in merito ampie assicurazioni di non pericolosità
    del soggetto. Chi ha fornito queste assicurazioni?...


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    Deb
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    00 14/02/2006 13:22
    carissimo Giancarlo

    non sono contrario a quello che dici ma nemmeno del tutto d'accordo...

    purtroppo a parlare le cose sembrano sempre facile ma di fatto poi in pratica le cose apparentemente facili diventano delle pratiche disumane...

    ora abbiamo questo caso che ovviamente fa scalpore... ma perché mai nessuno scrive di tutti quei tetenuti che senza prove e solo a titolo cautelativa vengono messo dietro le sbarre?

    c'é alla base qualcosa che non funziona... scrivere o parlare quando oramai la frittata è fatta serve a poco... ma chissà perché di frittate in Italia ne escono ogni giorno parecchie...


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    AMIL
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    00 14/02/2006 14:01
    Giancarlo, non mi aspettavo da te questo sfogo. Chi entra in galera con un diploma ne esce laureato. Non sanato, ma sicuramente incattivito, perchè ... appunto ... catturato e recluso. Chi non accetta la propria colpa, non può accettare la condanna.

    Allora vorrei sapere su quali crismi si basa il ragionamento per cui la punizione e la prigione non sono educative.


    Perchè oggettivamente non funzionano. Questa presa di consapevolezza non può però venir in mente ai giuristi che applicano il concetto che quasi economicamente, io, colpevole, per estirpar la colpa devo vivere una pena che mi renda di nuovo libero dalla colpa. Questo come ho detto sopra, funziona se il condannato accetta la condanna.
    Vedi il bambino che va dalla mamma e le dice "mamma puniscimi perchè son stato cattivo".

    Altra cosa è l'ambiente carcerario. Ho avuto conoscenti e 2 amici che son finiti dentro. Tra i racconti peggiori che le mie orecchie abbiano sentito, confermati da parenti magistrati e avvocati. Cose che in questo forum non si possono scrivere. Per cui non continuo. Se non dicendo l'ultima cosa: lo stato non spende nemmeno un decimo di quello che dovrebbe per i detenuti. I soldi e le agevolazioni che si danno ai politici ed ad alcuni magistrati "in modo che sia più difficile corromperli" (aimeh il concetto con cui si valuta il loro stipendio è questo) dovrebbero essere dati ai detenuti... non per altro, almeno scoprono che possono vivere senza dover cercare i soldi altrui...ci sarebbe da parlare molto riguardo quest'ultima mia affermazione, ma spero d'esser stato abbastanza chiaro...

    I detenuti sono persone, e le persone si cambiano ragionando non a bastonate. Chi non ragiona merita d'esser tenuto in gabbia sinchè non è capace di farlo. Ma chi può giudicare se una persona ragiona o no?

    Andrea

    Andrea

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    Cobite
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    00 14/02/2006 17:44
    Cara Debora, gentilissima, mi dispiace contraddirti ma non si tratta di un solo caso una volta all'anno o una volta al mese, che comunque sarebbe già troppo quando ci sono persone innocenti che vengono ammazzate o violentate, bensì ci sono casi quasi tutti i giorni. Basta leggere il giornale. Non parlo degli arrestati per motivi precauzionali diversi dalla violenza ( a volte si sbaglia anche ingenuamente), bensì dei delinquenti responsabili di atti gravi come rapine, ferimenti, percosse, omicidi...
    Che quei delinquenti incalliti siano recuperabile è tutto da dimostrare.
    Quello che invece è ormai chiaro è la libera uscita per i delinquenti è una pratica che non funziona e che fa più vittime dei terroristi.
    Fin tanto che sono in carcere non sono fuori per le strade ad ammazzare, rubare, rapinare e violentare. Questo è indiscusso.
    Oggi è stato è sepolto una di quelle vittime, ma la lista è lunga, fra l'altro ora si è scoperto che quel delinquente aveva già ammazzato un'altra persona

    Le condizioni inumane nelle carceri sono inumane proprio perchè i delinquenti le rendono tali.
    Quando qualsiasi cosa può e viene da loro usata come arma per delinquere anche li dentro diventa chiaramente difficile controllarli, altro che bravi ragazzi!
    Si faccia di più in questo senso.

    Ciao [SM=x142887]



    Caro Amil:
    "Perchè oggettivamente non funzionano."
    Scusami amil se questa la ritengo un'affermazione gratuita, anche se non ha poi molta importanza.
    Vediamo (parlo sempre dei condannati per reati gravi).
    Se quando sono dietro le sbarre, tutti sono pronti a firmare che sono dei bravi ragazzi e meritano i permessi premio e poi invece quando escono uccidono, rapinano, rubano e violentano , allora significa che a loro il carcere fa bene e che la loro liberazione invece fa molto male a noi.
    Che restino allora in carcere mi pare giusto.
    Se invece qualcuno per ragioni che non conosco ha firmato una balla, ragion di più perchè restino dietro alle sbarre e non escano a far vittime innocenti.
    I programmi di recupero li facciano in galera, magari a cura dei volontari tanto buoni e non facendo correre pericoli di morte o di violenze a chi è fuori e fuori non li vogliono.
    Come dicevo a Debora, che sia possibile educare i delinquenti incalliti è tutto da dimostrare.
    Quello che è ormai accertato e che le loro uscite dal carcere non li educano di certo.
    Liberare i delinquenti di reati gravi per le strade non può che farli diventare più arroganti e più violenti e beffarsi ancora di più della giustizia.
    Se come sembra c'è qualcosa che non funziona in quei programmi di recupero bene sarebbe che fossero tutti sospesi immediatamente.
    Il buonismo, in questo caso, fa vittime innocenti.

    Io la penso così.

    [SM=x142848] Giancarlo cobite

    - L'Amore sarà l'unica vittoria dell'ultima rivoluzione. Il resto è tempo crudele di non-uomini. (Cobite)-

    [Modificato da Cobite 14/02/2006 17.46]

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    AMIL
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    00 15/02/2006 01:44
    Non sono un buonista... Ne ho parlato di liberare qualcuno. E credo proprio che pure stavolta la pensiamo molto simile.

    E dicendo che le bastonate non funzionano te lo dico x esperienza. Ed è una cosa tutt'altro che gratuita... anzi... è molto costosa come affermazione... va giustificata molto bene, e non sono la persona adatta a spiegare cose del genere
    (abbiamo visto che le mie spiegazioni altro non aprono che diverbi [SM=g27819] )
    E' terribile quello che succede in carcere. Ciò che ho voluto dire era questo...

    Ricorda, i giornali non parlano di tutto. Questa è una frase gratuita. I giornali non parlano di quelli che si sono ritirati dal crimine. Parlano a volte di eroi, ma gli angeli, quelli veri non li vede nessuno... ma ci sono. Io credo nella bontà come postulato, e nel male come derivato. Lo si può estirpare, pure se questa arriva in tempo di morte... Intanto c'è la detenzione, ma proprio per la riabilitazione di quelle persone malate di delinquenza è doveroso che questa rimanga una esperienza dignitosa.

    Ciao bello [SM=x142823]

    Andrea
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    Cobite
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    00 15/02/2006 10:21
    Amil, credo che un primo distinguo debba essere fatto non tanto su quanto viene condannato uno, ma sui reati gravi che ha sul conto. Se uno ha falsificato un bilancio per mettersi in tasca degli spiccioli, o ha corrotto qualcuno per una sporca tv è comunque diverso da uno che rapina ed uccide!


    In carcere si sta male?
    La punizione non è mai allegra ma è educativa e ho prove che funziona come recupero di chi ha sbagliato. Sui delinquenti irrecuperabili, serve comunque come protezione.


    Caro Amil, affermo ancora che anche una sola vittima dovuta al buonismo (che di quello si tratta se non di peggio) per far uscire i condannati in libera uscita è già troppa.
    Vediamo invece quel che accade in Italia ogni giorno: le vittime ormai non si contano più.
    Sono troppe!
    Comunque sia se i condannati restano in prigione, fuori male non ne fanno!

    Ciao

    Giancarlo cobite









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    [Modificato da Cobite 17/04/2006 4.38]

    [Modificato da Cobite 13/01/2009 01:49]
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    AMIL
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    00 15/02/2006 10:38
    Re:
    Scritto da: Cobite 15/02/2006 10.21
    ---------------------------
    > Amil, credo che un primo distinguo debba essere
    > fatto non tanto su quanto viene condannato uno,
    > ma sui reati gravi che ha sul conto. Se uno ha
    > falsificato un bilancio per mettersi in tasca degli
    > spiccioli, o ha corrotto qualcuno per una sporca
    > tv è comunque diverso da uno che rapina ed uccide!
    >
    > In carcere si sta male?
    > La punizione non è mai allegra ma è educativa e ho prove c
    > he funziona come recupero di chi ha sbagliato.
    > Sui delinquenti irrecuperabili, serve comunque
    > come protezione.
    >
    >
    > Caro Amil, affermo ancora che anche una sola vittima do
    > vuta al buonismo
    (che di quello si tratta se
    > non di peggio) per far uscire i condannati in
    > libera uscita è già troppa
    .
    > Vediamo invece quel che accade in Italia ogni gi
    > orno: le vittime ormai non si contano più.
    > Sono troppe!
    >
    > Ciao
    >
    > Giancarlo cobite
    >
    ---------------------------

    Queste tue parole le quoto e sottoscrivo.
    Aggiungo, in proporzione alla popolazione solo un'altro stato ha maggiori assassini x armi da fuoco al mondo: gli USA. Non condividiamo un bel primato...

    Andrea
    :ms149:

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    Deb
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    00 15/02/2006 10:55

    un asino che si ostina a camminare, preso a bastonate, più ostinato si rifiuta a camminare… esempio semplice ma tipico e adatto come aforismo…

    io credo che la situazione della detenzione sia fuggito ad un anche solo basilare controllo… vengono mischiati e stipati in celle sovraffollate persone che devono scontare la pena per diversi reati… così si trovano incalliti delinquenti faccia a faccia con persone che hanno sbagliato in un momento di debolezza che certamente non si possano definire "delinquenti"..

    l'ambiente in se stessa porta a comportarsi come delle bestie perché di sopravvivenza si parla e si sa… i più forti vincono mentre quelli che già hanno sbagliato perché più deboli subiscono.. questo certo non aiuta a creare delle persone "migliori" che facilmente si inseriranno l'indomani nuovamente in una società che piena di pregiudizi già di per se li respinge…

    trovo giusto il concetto che la riabilitazione inizi fin dalla detenzione anche attraverso queste uscite.. questo come concetto…
    purtroppo vediamo però che i parametri di valutazione sono discutibili e non vorrei mai essere nella situazione di dover valutare…

    hai ragione Giancarlo, sono morte delle persone e nessuno toglie loro il beneficio di una sana rabbia ma andrai d'accordo con me che i giornalisti sono come avvoltoi che si gettano sul marcio, ci sguazzano e pur di tener alto l'indice di gradimento spesso ingigantiscono a dismisura mentre le notizie belle passano sotto mano quasi non menzionate…

    chissà perché mi viene in mente una frase che da sempre mi è di guida:

    "chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra"

    te la senti sul serio di togliere ad una sola persona che ha sbagliato per debolezza, disorientamento o quant'altro la possibilità di rifarsi una vita per lo sbaglio di qualcuno che d'indole probabilmente chiederà il perdono forse nemmeno in punto di morte?

    Io credo che servirebbe risolvere il problema dalle basi… ristrutturazione completa della detenzione come p.e. lavoro stipendiato anche al di fuori del carcere (manutenzione costa / foreste ecc.)

    ciao Giancarlo… non essere tanto arrabbiato… la rabbia non porta mai ad un buon ragionamento…

    [SM=x142944]
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    AMIL
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    00 15/02/2006 11:48
    E GGGRANDE Deb! [SM=g27811] [SM=g27811]

    Andrea
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    Cobite
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    00 15/02/2006 12:13


    Cara Debora, non dico che il regime carcerario funzioni alla perfezione, ma per questo non mi sembra logico lasciar liberi gli "incalliti delinquenti" ad ammazzare degli innocenti perchè in carcere danno fastidio a chi ha solamente sbagliato, perchè vedi è proprio questo che si fa ora.

    Più logico sarebbe aggiustare il sistema carcerario e non gettare "bombe umane" tra la folla e chi muore, muore. E' terrorismo pure questo.

    Ciao

    Giancarlo cobite

    P.S "chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra"

    Discorso di chi si è fregato tutte le pietre.

    [SM=x142832] [SM=x142843]
    (battuta di mezzogiorno ... [SM=x142916] )

    [SM=x142838] Ciao e buon appetito

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    albino.m
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    00 15/02/2006 14:56
    Re:
    Scritto da: Deb 15/02/2006 10.55
    ---------------------------
    >
    > un asino che si ostina a camminare, preso a bast
    > onate, più ostinato si rifiuta a camminare… esempio
    > semplice ma tipico e adatto come aforismo…
    >
    > io credo che la situazione della detenzione sia fuggi
    > to ad un anche solo basilare controllo… vengono
    > mischiati e stipati in celle sovraffollate persone
    > che devono scontare la pena per diversi reati…
    > così si trovano incalliti delinquenti faccia a
    > faccia con persone che hanno sbagliato in un momento
    > di debolezza che certamente non si possano definire
    > "delinquenti"..
    >
    > l'ambiente in se stessa porta a comportarsi come dell
    > e bestie perché di sopravvivenza si parla e si
    > sa… i più forti vincono mentre quelli che già hanno
    > sbagliato perché più deboli subiscono.. questo
    > certo non aiuta a creare delle persone "migliori"
    > che facilmente si inseriranno l'indomani nuovamente
    > in una società che piena di pregiudizi già di per
    > se li respinge…
    >
    > trovo giusto il concetto che la riabilitazione inizi
    > fin dalla detenzione anche attraverso queste uscite..
    > questo come concetto…
    > purtroppo vediamo però che i parametri di valutazione
    > sono discutibili e non vorrei mai essere nella
    > situazione di dover valutare…
    >
    > hai ragione Giancarlo, sono morte delle persone e nes
    > suno toglie loro il beneficio di una sana rabbia
    > ma andrai d'accordo con me che i giornalisti sono
    > come avvoltoi che si gettano sul marcio, ci sguazzano
    > e pur di tener alto l'indice di gradimento spesso
    > ingigantiscono a dismisura mentre le notizie belle
    > passano sotto mano quasi non menzionate…
    >
    > chissà perché mi viene in mente una frase che da semp
    > re mi è di guida:
    >
    > "chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra"
    >
    > te la senti sul serio di togliere ad una sola persona che ha sb
    > agliato per debolezza, disorientamento o quant'altro
    > la possibilità di rifarsi una vita per lo sbaglio
    > di qualcuno che d'indole probabilmente chiederà
    > il perdono forse nemmeno in punto di morte?
    >
    > Io credo che servirebbe risolvere il problema dalle b
    > asi… ristrutturazione completa della detenzione
    > come p.e. lavoro stipendiato anche al di fuori
    > del carcere (manutenzione costa / foreste ecc.)
    >
    >
    > ciao Giancarlo… non essere tanto arrabbiato… la rabbi
    > a non porta mai ad un buon ragionamento…
    >
    > [SM=x142944]
    >
    ---------------------------
    Allora: 1) il carcerato non è un asino, ma un essere umano,
    come del resto lo è anche il carceriere,e sono quasi certo
    che se il carcerato potesse, prenderebbe volentieri a bastonate
    anche il carceriere meno ostinato...
    2)La situazione carceraria italiana è logisticamente pessima,
    le condizioni umane sono abbastanza simili a quelle esistenti
    negli altri paesi europei. Certamente si deve,laddove mezzi
    e leggi permettono,migliorare. Chi commette reati contro la
    società e giusto che paghi.Il delitto contro la società,
    (anche il più efferato)è sempre un prodotto di "momenti di
    debolezza", nessun ladro ruba per il gusto di rubare, un
    omicida non uccide per il gusto di uccidere,e così via...
    "Il momento di debolezza" può essere la famiglia,la cattiva
    educazione,il rifiutare la società..tutta una serie di
    valori,non conosciuti o non recepiti.
    Il recupero,o il completo apprendimento di tutti questi
    valori sociali,non è (per sua natura) compito del sistema
    carcerario. il rapporto tra carcere e carcerato è e sarà
    sempre un rapporto conflittuario.
    Sarà quindi cura di altre istituzioni sociali,educare e
    mettere in condizioni tali da essere rimesso in società.
    Questo però potrà avvenire solo dopo aver pagato il suo
    debito con la società. Tutto questo nel rispetto di un
    concetto di giustizia da tutti (società)sottosritta.
    Se la società,( tu,io,tutti..) ha in merito,dei pregiudizi,
    se vuoi parliamo di questo..
    Tutto il resto che dici sono ovvietà certamente condivisibili,
    ma che lasciano il tempo che trovano.
    A proposito di chi è senza peccato...
    Ti dirò, io sono un gran peccatore, ma non sono cieco o
    sordomuto, quindi se devo dir qualcosa, o prender posizione,
    lo farò sempre,perchè credo sia giusto farlo.
    Ciao.










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    Cobite
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    00 15/02/2006 15:45
    Re: Re:


    "è sempre un prodotto di "momenti di
    > debolezza", nessun ladro ruba per il gusto di rubare, un
    > omicida non uccide per il gusto di uccidere,e così via...
    "


    Non uso la parola sempre che sarebbe impropria ma secondo me spesso per delinquenti abitudinari non è così. Spesso lo fanno proprio per il gusto di farlo, per il senso di "potere" che ne ricavano, più ancora che per i soldi. Chiamala cultura, chiamala vocazione, chiamala incoscienza.

    "Il recupero,o il completo apprendimento di tutti questi
    valori sociali,non è (per sua natura) compito del sistema
    carcerario."


    Secondo me dovrebbe essere uno dei compiti fondamentali del sistema carcerario e tutti i supporti consoni dovrebbero lavorare all'interno dell'istituto di pena. Il cittadino fuori non deve diventare un bambolotto di cristallo in mano ad un delinquente sotto esperimento di recupero.


    Poi

    1a) Dalle mie parti l'asino che si ostina a non camminare non fa l'apino ma il salme. [SM=x142840]

    1b) Vuoi vedere che l'asino sono io che sto fuori? [SM=x142889]


    1c) va be ' scherzo un po', mica ve la prendete, no? [SM=x142916]

    [SM=x142944]

    deb [SM=x142887], Amil [SM=x142848], albino [SM=x142848]
    Un sorriso
    [SM=x142838] Giancarlo cobite




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    Deb
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    00 15/02/2006 15:53
    albino

    ti assicuro che da come istintivamente avevo voglia di risponderti mi avrebbe distinto tutt'altro che come persona che non esprime il proprio parere… ma poi…
    siccome non ho tutte le tue certezze (quanto più facile sarebbe la vita) mi sono detta che anche le mie parole potrebbero risultare offensive e così mi limito a ribattere che l'esempio dell'asino veniva usato per aforisma…


    Giancarlo sei un grande... pensa senza i smiles che discussione accanita diventerebbe [SM=g27828]



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    Cobite
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    Sesso: Maschile
    00 15/02/2006 16:07

    [SM=x142838] Deb, grazie. [SM=x142887] [SM=x142887] [SM=x142887]

    Grande sei tu, siete voi!

    Un abbraccione solo poco più piccolo del mio sorriso

    [SM=x142944]

    [SM=g27828] Giancarlo