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FIORI DI PENSIERO: poesie, racconti, riflessioni... Fiori di Pensiero è nato per permettere agli autori dilettanti di pubblicare le loro emozioni principalmente con la parola scritta, ma anche con immagini e suoni, usando il supporto più moderna che esista: Internet. La poesia è la principale rubrica del forum, ma trovano posto adeguato anche racconti, pensieri, riflessioni, dediche, lettere e tutto ciò che il cuore può dettare ed il pensiero esprimere.

Quando la filosofia diventa liquida...

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    AMIL
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    00 17/12/2005 12:58
    Questi son 2 miei vecchi scritti, il primo quà sotto ha 2 anni e mezzo ormai il secondo compie 2 anni in questi giorni. Fa piacere rileggere e vedere che torna ancora ogni pensiero e molte cose sono state messe in pratica.



    A centinaia di kilometri dalla costa i muoversi di masse d'aria trasmette energia e movimento alla massa d'acqua sottostante. Il mare si increspa e assorbe energia. L'energia dissipata dal vento prende forma in linee invisibili all'occhio umano. Camminano sino a una costa e lì diventano uno spettacolo della natura. L'armonia si fa movimento. Le onde si infrangono, spesso con una perfezione che pochi occhi su questo pianeta hanno la fortuna di poter ammirare, pochissimi ne sono partecipi in armonia. I surfisti vivono attraverso le onde, seguendo le mareggiate, scivolando sulla natura in uno sforzo atletico che supera le fatiche, il freddo, i pericoli e le difficoltà. Scivolano sulle tecniche, sullo studio dei propri movimenti, volti a partecipare allo srotolamento senza più essere individui immersi in un liquido. Animali, che lasciandosi andare all'istinto vivono emozioni donate dalla natura mentre l'adrenalina scorre nelle loro vene. Carichi di euforia e rispetto prendono il tempo dell'onda, ne calcolano a occhio la velocità e il tempo che li divide dalla discesa. Iniziano a remare, sinchè l'onda non scava giù l'acqua davanti a loro e improvvisamente la forza di gravità non è più bilanciata dal galleggiare e crea la spinta, ti dice: "Ora alzati e scivola...". Prima eri semiimmerso nell'acqua calma tra un set di onde e l'altro, poi sei nel pieno dell'azione. Ti metti in piedi e scendi nel cavo dell'onda mentre questa si srotola dietro di te e davanti la parete diventa il tuo campo di giochi. Ci son diverse altezze, tante forme, potenze e velocità, casi di movimenti bizzarri ma il più delle volte la perfezione di una barra che si srotola tubante fino alla fine della corsa, dalla linea di frangenza lontano per centinaia di metri sino alla spiaggia. E poi ci se tu, una volta in piedi sei solo con l'onda, a lei non fa differenza se tu ci sei o no, sei solo e inizi a danzare. Disegnando linee sulla superficie dell'acqua, ora ripida ora più floscia il giudizio di chi ti vede rimane lontano e perde di importanza. Quello che stai provando non ammette giudizi altrui, rimane dentro di te e ti fa crescere. Impari le tecniche mentre le onde srotolandosi svelano i loro segreti.
    Questa è armonia, questo è vivere! Questo è come si vive, questa è filosofia pura. Il fulcro dell'azione, l'utile che diventa tecnica. Il guadagno è costante, la conoscenza sul fluido si approfondisce scivolata dopo scivolata. Stando zitti e partecipando, provando le manovre decine e decine di volte, il nostro corpo e la nostra mente cambiano, si adattano alla circostanza che ci stà più a cuore. Diventiamo "surfisti" non per scelta, ma per normale evoluzione.
    Nel nostro elemento non siamo i padroni di casa, questa è la realtà. Siamo dei bambini che partecipano al gioco della natura, lo vediamo da soli, se non c'è rispetto le cose vanno male. Se ci poniamo di fronte al mare con presunzione prima o poi ci arrivano schiaffi. L'umile vince, ma l'impavido regna su se stesso. E' libero dal giudizio altrui, condannato a giudicare le proprie prestazioni oggettivamente, perché in acqua uno sbaglio non corretto è una caduta. Per quanto cadere in acqua è spesso divertente come un tuffo da un trampolino, spesso non ce lo si può permettere e se si vuole il massimo bisogna essere pronti ad affrontare i rischi che accompagnano la scelta. Sia in acqua, che tra palazzi.
    Quando si ottiene tanto dalla propria vita, quando quello che hai non sono cose ma sensazioni. Quando il guadagno non è materiale ma è cognitivo, le persone sono giudicate per la loro ricchezza in modi poco comuni alla nostra società. La retorica dei tanti che tanto parlano e poco realizzano ha sempre influenza sulla logica degli ascoltatori, ma una persona armonica non ha bisogno di tecniche per colmare il divario tra lui che chi ascolta, parla con semplicità ed esperienza.
    I discorsi inutili per quanto logici diventano sterili se i loro contenuti perdono armonia con la realtà. Discorsi pieni di contenuti ma privi di utilità. Portano realmente un beneficio ai partecipanti alla dibattito? Quante volte uno scambio di opinioni rivela solo la poca educazione, la mancanza di rispetto e la difficoltà, propria della nostra razza, di aprirsi alle idee altrui guadagnando esperienza. Pregiudizio e superficialità nel relazionarsi agli altri, quanto poco rispetto dimostriamo a chi ci ascolta... quanto si potrebbe dare e fare per il prossimo se si sapesse ascoltare meglio la voce della natura.
    ...continua (e scorre fino a che non si risolve)

    [Modificato da AMIL 17/12/2005 13.01]

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    AMIL
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    Registrato il: 28/03/2004
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    00 17/12/2005 12:59
    Quando la filosofia diventa pratica...
    In questi anni ho pensato e formato la mia filosofia, trovando me stesso e affrontando la mia mente con mezzi superiori a una persona normale. Le mie esperienze con le mie sensazioni mi hanno portato a scoprire un sesto senso, quello del corpo. Mi chiede sensazioni per dare quello che serve alla mia mente per funzionare: sopravvivenza innanzitutto, poi un posto dove vivere, quindi la conoscenza, capire, e evolvere, crescere e formarmi, in me stesso e nella società, ricevere da quello che do e non fermarmi alle illusioni, immaginare sempre di più per spingere i miei limiti sino alla consapevolezza di cosa è la realtà e inserirmi in essa. Come un meccanismo fluido la natura scorre e muta, evolve ricostruendo continuamente se stessa secondo le sue leggi. Armonia e partecipazione del singolo elemento nel tutto. Niente è singolo, tutto è parte di tutto, tutto è tutto. E’ quasi banale rendersene conto ma un cieco non riesce a vedere quello che vedono i suoi simili ma non è sordo a quello che lo circonda, basi di pensiero sbagliate chiudono gli occhi a realtà alternative. L’immaginazione slega dalla realtà ma si ricollega a lei quando il flusso di pensiero immaginativo perde contatto con le parole che usiamo per descriverlo. Immagini passano per la mia mente e l’esperienza mi fa prevedere l’evolversi della situazione. Sono cieco al vivere comune, non mi posso fermare a quello che semplicemente si vede, sento di dover andare oltre, prevedo il futuro. Niente di questo che penso è certo ma scorre. Sono cieco e ci vedo di più. Sono parte della natura, esistenza singola, individuale. Riproducibile perché esperta di se stessa, per questo prevedibile fino ai limiti delle conoscenze portate dai miei sensi. Perso nel plasma della vita, sento di cosa ho bisogno per evitare i malesseri di una società in cui i bisogni sono psicologicamente indotti, libero dalle sue regole sono un vagante che non riesce a costruire se non pensieri vaghi non schematizzabili se non nell’essere armonia con il resto. Per questo devo sfruttare la corrente, prendere atto che quello che faccio e quello che penso mi portano inevitabilmente in una direzione piuttosto che in un'altra. Devo mettere in discussione le mie conoscenze e scegliere la corrente che mi trasporti conscio di quello che sto facendo e di dove mi sto dirigendo, di quanta strada mi allontana da casa, tenendo punti di riferimento per non perdere la rotta… La tempesta è il più difficile degli esami, che spesso non permette appelli. Ci si mette in gioco tutto quello che si ha, si rischia la propria vita sapendo che non in tutte le situazioni c’è qualcuno che può o che sia disposto ad aiutarti, spesso si è soli di fronte al pericolo di rimetterci tutto. La paura è la prima cosa da abbandonare a favore della coscienza della soglia di rischio, da tenere al livello delle nostre possibilità, la paura uccide la mente.
    Per arrivare a una meta non basta studiare la strada, tutto può cambiare e la si può facilmente perdere, ma chiudere gli occhi e spalancare le porte dei sensi. Lasciarsi andare alla corrente, sfruttarla attivamente per scoprire dove porta, navigarla e attraversarla per uscirne più esperti e coscienti del mondo. Lasciare che il proprio destino porti a conoscere nuovi posti dello stesso mondo, così vario e macchinoso.
    Le situazioni che mi si presentano davanti agli occhi sono come le onde, vanno sapute leggere e affrontate usando la forza che sanno trasmettere. Quando se ne avvicina una sento l’acqua che intorno a me si alza e mi spinge, mi metto in piedi e sono nel centro dell’azione. E’ lei che mi da la forza. Ne arrivano tante e bisogna sceglierle. Son tutte diverse ma iniziano a frangere sempre nello stesso punto, affianco a te, lasciano che tu prenda la tua direzione. Quando si avvicinano, prendono velocità prima di iniziare a srotolarsi, ne vedi la forma e solo l’esperienza ti può far immaginare come saranno dopo che inizieranno a darti motivi per muoverti. Quelle veloci ti stimolano a rendere. In velocità le manovre diventano facili se si ha esperienza su come mantenere il controllo. Il peso dell’acqua che si muove è tanto grande da poterti schiacciare contro il fondo, ma ci scivoli sopra sfruttando forze naturali e invisibili come la gravità, mettendo nel gioco degli avvenimenti il tuo peso, così esiguo rispetto al susseguirsi di movimenti in cui pensando si perde molto più del tempo, per vincere basta mettere in pratica.

    Andrea
    [SM=x142931]

    [Modificato da AMIL 17/12/2005 13.00]

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    Cobite
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    00 30/12/2005 10:03

    Interessante l'associazione tra onda da cavalcare e filosofia di vita.
    Concordo su molte cose, il particolare che la conoscenza deve avere il sopravvento sulla paura e che l'esperienza deve far aprire i sensi ed eventualmente suggerire un'azione e/o un giusto timore.

    Auguri per un nuovo anno ricco di onde altissime e lunghissime (ma non pericolose)

    A rileggerti [SM=x142848]


    [SM=x142815] Giancarlo cobite

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    AMIL
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    00 02/01/2006 11:59
    Re:
    Scritto da: Cobite 30/12/2005 10.03
    ---------------------------
    >
    > Interessante l'associazione tra onda da cavalcare
    > e filosofia di vita.

    Come ho scritto è la naturale evoluzione del pensiero di quasi tutti i surfisti... E ti dirò, è una cosa che funziona molto bene, anche se in acqua ci si può permettere con più "leggerezza" di cadere. [SM=x142888]

    > Auguri per un nuovo anno ricco di onde altissime e lu
    > nghissime (ma non pericolose)

    L'ormai tradizionale surfata di capodanno è stata fatta. hehehe
    Dopo una festa spledida in cui mi son divertito veramente oltre ogni previsione, con un amico siamo andati a dormire a Chia nel suo furgone. La sacca del mio tavolone si rivela sempre un ottimo sacco a pelo ehehheeh Le onde erano gelide e pure piuttosto brute, ma le mie manovrine me le son fatte, ho pure fatto uno splendido tubo visto, entrato e uscito. Non meravigliatevi, il mediterraneo non è l'oc eano ma le onde son onde dappertutto.

    Ti ringrazio degli auguri e spero che siano più lunghe che alte!!! Sul pericolo non c'è problema... le più belle son (di solito) anche le più pericolose! heheheh Ma ci si diverte tantissimo anche su quelle piccole, vedi il mio avatar ehehheheh

    Ciao bello, ancora auguri anche a te!
    Andrea