00 18/11/2006 19:35
Re:

Scritto da: Amapolas 15/11/2006 23.35
Quello che dici, Giancarlo, mi trova d'accordo.
Ciò nonostante credo che la poesia, come la lingua in genere,
vada verso una sintesi sempre più concisa che si riversa anche sul segno grafico della punteggiatura.
Io ho adottato una non-regola: non uso punteggiatura ma solo gli a capo e sempre con la maiuscola, non è molto corretto ma mi personalizza :)




Devo solo far osservare che la punteggiatura è un uso nato con la scrittura alfabetica, indispensabile ad essa, mentre non si usava con i geroglifici. La lingua pian piano si è sempre più arricchita di segni proprio per migliorarne la comprensione e la sintesi limitando i lunghi giri di parole per evitare eventuali doppi sensi. In legge, ora come ora, una virgola in più o meno può cambiare il senso della sentenza, dell'ordinanza o della testimonianza (ho visto gli avvocati litigare per questo).

Secondo me non è corretto omettere la punteggiatura e certamente non ti personalizza la maiuscola ad inizio verso perchè la cosa è dilagata a dismisura soprattutto per due motivi:
1)ignoranza sulla punteggiatura; (qui mi metto pure io [SM=x142858] )
2)ignoranza sull'uso del computer per cui moltissimi non sanno come levare la maiuscola automatica ad inizio riga pre-impostata da Microsoft Word. [SM=x142883]

Sempre secondo me, il non usare la punteggiatura in poesia e la maiuscola ad inizio verso obbliga a dei ritorni a capo ben calcolati o si rischia di compromette la poesia.
Ora come ora per la maiuscola ad ogni inizio verso mi viene in mente "L'infinito" di Leopardi che però usava la punteggiatura (vedi "L'infinito" di Leopardi in manoscritto ).

[SM=x142887]
[SM=x142838] Giancarlo



[Modificato da Cobite 14/11/2009 15:25]


...

- Quando le parole hanno la musica dentro e la strofa è canto, allora il pensiero è diventato poesia.-