00 15/07/2005 15:54

 


Rideva piano


Tramonto agognato,
mentre scavo con lo sguardo dentro la mia anima,
il pensiero scivola a distruggere le mie follie,
oggi una lite, domani un duello.
Rideva piano, Egli, con i suoi occhietti vispi e veloci,
mi guardava nella penombra accanto a Lui.
A volte dimenticavo la Sua presenza, avvolto dai miei bui pensieri di cartapesta,
altre volte la melodia delle Sue parole ipnotizzava la mia attenzione.
Rideva piano, a me, accanto al letto dove giaceva chi amai,
Rideva piano, di un sorriso fiero, tra gli intrecci di tubi e flaconcini sul comodino.
Egli soffriva il dolore più atroce della terra,
nonostante questo Aveva la forza di reagire e ridere.... ma piano.
Per non dimenticarLo, nè dimenticarLi, Dolf dedica a Loro il suo grido,
dolci bambolotti, teneri fanciulli dal destino segnato, indifesi cuccioli sotto la tempesta della malattia.
Continua a scivolare nel mio spirito il Suo sguardo,
gli occhi di mio padre che si posavano stanchi sul letto accanto al suo, in una sterile stanza di ospedale, e lasciavano scivolare fiera quella goccia di rugiada sulla sua guancia.
Una lacrima versata da Lui e da me, che avevamo superato il nostro intimo atroce dolore, PER CONDIVIDERE IL DOLORE DI CHI, CORAGGIOSO PIU' DI NOI......RIDEVA PIANO.

p.s.Ieri sera, una "passeggiata" in Pronto Soccorso Pediatrico, un falso allarme per una coppia di amici e la loro Principessa, ma un'assordante folla di grida che mi arrivava dai muri candidi della corsia.

Non dimentico.


Vittorio
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Dolf

27/06/2003 16.37


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[Modificato da Cobite 15/07/2005 16.00]