00 04/02/2005 16:27

A volte le motivazioni si cercano, si ingigantiscono, si drammatizzano, anche per trovare un senso preciso e una consolazione prima di tutto per se stessi.
Magari poi si tratta solo di un momento di grande stanchezza, di un periodo nel quale si avverte la sensazione o la paura di non farcela, di non essere più all'altezza, di giorni di buio fitto e di nero pessimismo alimentato dall'accavallarsi di problemi di vario genere, a cominciare dagli scherzi da prete che fa la salute. Il tutto accompagnato dai propri gravi e incurabili limiti caratteriali: contrariamente a quanto pensa l'amico Poetasenzanome (a cui continuo voler bene come a pochi anche se lui continua a non capirmi, o forse anche per questo), non cerco i riflettori, la fama, il successo. Al contrario! Tendo sempre a nascondermi, a scomparire: quando vanno in scena le commedie che scrivo con Edgardo (che quasi sempre le recita anche), è lui a sostenere tutta la parte pubblica: presentazione, promozione, conferenza stampa e interviste. Io non ci sono, non compaio, non vado nemmeno a teatro a vedere le rappresentazioni, le guardo poi su cassetta. Ritengo di avere fatto la mia parte, quando cantavo e suonavo in pubblico sino all'ottobre del 1986, finché sentivo che anche la mia presenza fisica in scena aveva un senso; da quel momento ho chiuso con la musica e ho definitivamente spento le luci della ribalta, dedicandomi solo a scrivere e scrivendo con molti pseudonimi (Johnson, Verberator, Goticus, Cesar Walko, Nanni Valle, Vittorio Salvemini, Arnaldo Di Curzio, Carlos Campanal, Fra' Tazio da Sora, Il Sottocuoco, ecc., alcuni ripresi per scherzo anche in web) e firmando infine con nome e cognome per motivi di carattere puramente legale e burocratico.
Quando sono approdato sul pianeta web, per un certo tempo non ho avvertito la mia presenza come pubblica, sentendomi invece come all'interno di un ristretto circolo virtuale, pur composto da persone reali. Ho dovuto poi ricredermi col tempo, riuscendo comunque a ritagliarmi una "nicchia" molto simile a quella già usata per l'attività teatrale, dove c'erano le idee, le parole, persino i dialoghi diretti, addirittura la mia foto, ma non io, non la mia presenza fisica diretta. Questo mi ha anche creato qualche problema, in una Comunità web che ad un certo punto ha optato per gli incontri e i raduni come attività di decisiva importanza per la Comunità stessa, sottraendomi ai quali mi sono fatalmente posto in una posizione marginale, da alcuno considerata polemica o comunque distante, equivocando sul mio atteggiamento.
Tutto questo preciso, non per rispondere a Luigi, ma per chiarire quella che è una delle parti senz'altro più controverse e discutibili, ma purtroppo per me anche più irrinunciabili e irriducibili, del mio carattere: la riservatezza personale accompagnata dal desiderio di non lasciare tracce dietro di me, tranne le cose che ho scritto, che possono tranquillamente rimanere alla mercé del mondo, ma senza di me, senza la persona che ha scritto e la sua vita vissuta, le sue scelte, le su gioie, le sue abitudini, le sue miserie, le sue vergogne, ché sono solo cose sue e tali devono restare, compreso il progressivo distacco e il venir meno dell'interesse per "le cose del mondo", quando qualcosa di più grande e più urgente prende il sopravvento su tutto il resto e allora si finisce con l'arrendersi e il ritornare nei ranghi, anche se non per scelta ma per costrizione, magari cercando una consolazione nel fatto che "tanto tutto questo non interessa a nessuno".
Mettiamola così: mi prendo un periodo di licenza non precisamente determinato.



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W a l k o
08/06/2004 9.30

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=2517319



La mente può voler guardare sempre avanti ma, credimi, il cuore ha un occhio che guarda indietro. (cobite)

[Modificato da Cobite 27/01/2009 18:16]