00 31/01/2005 14:05
MISSIONE
(da "La saga di John Selvaggio)

Si va in missione. Naja di merda. Volevo entrare in aeronautica io. Sembrava fatta, a Verona il colloquio e lì mi sono fregato da solo: tutto bene, benissimo, troppo. Bravo, bravissimo: corpi speciali, tiratore scelto.
Vaffanculo, io volevo volare.
Si va in missione, lontano, sapremo domani. Si parte stanotte, furgone blindato. Si va a fare irruzione in un covo di terroristi, chissà dove, su al nord. Sarà un'operazione pulita, veloce, un blitz. Dovò appostarmi su un tetto, o sulla tettoia di un box: fermo, attento, invisibile, con lo sguardo puntato alla porta sfondata. Stiamo bene? Siam pronti? Prima di partire l'ufficiale, paterno, ci fa l'ultimo test.
" Ehi, Selvaggio, come speri che vada?",
"Che si arrendano, giusto?",
"Certo, giusto, ma se poi uno scappa, trascinandosi dietro un ostaggio?",
"Gli sparo",
"E se lo manchi?",
"Non lo manco".
Bravo, bravissimo. Anche questa volta. Si va in missione. Porca di una puttana. Io volevo volare.