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Una nuda casa,
una spoglia brughiera,
una pozza rabbrividente
davanti all'uscio,
un giardino senza fiore e frutto,
con pioppi che ne segnano il confine.
Tale è il luogo ove vivo,
triste fuori e nudo dentro.
E tuttavia
la tua aspra brughiera
riceverà la pompa della sera,
e si disegnerà la gloria dorata
dell'alba
dietro il tremolìo dei tuoi alberi.
E quando il vento di luogo in luogo
sospinge i galeoni di nubi disancorati,
il tuo giardino splenderà di nuovo
di sole ardente, di lucida pioggia.
Qui salirà la maga luna al cielo,
nel finire cremisi
del declinante splendore del giorno,
qui apparirà l'armata delle stelle.
Le conche intorno, umide o secche,
la primavera colmerà di fiori,
spesso le muse del mattin
vedranno allodole levarsi
di fra l'ericae indiamantate
d'ogni ragnatelale ruote e i fili magici.
Quando le margherite
se ne andranno
di brina argenterà le foglie d'erba
l'inverno.
Il gelo incanterà la pozza,
e farà belli i solchi dei carretti.
Quando di neve lucente
s'estenderà la brughiera,
i bimbi come batteran le mani!
Per fare la Terra il nostro romitaggio,
una mutevole ed allegra spiaggia,
basta la macchina di Dio,
complessa di giorni e di stagioni luminosa.

R.L. STEVENSON