00 01/10/2003 14:52


Caparbiamente arranca, nella risalita verso la voragine che il tempo ha tracciato con le sue mani nodose e bitorzolute, sui palpiti di attimi, incessantemente trascorsi a respirare aliti di spasmodici pianti e rimpianti, contando le minuscole particelle di polvere che ascendono all'essenza.

Percorrono, le idee, linee immaginarie, tracciate in spazi angusti di temporali estivi che inondano, di grandine salata, le lacrime delle risate a crepapelle.

Sogni ad occhi aperti che irrigano le labbra asciutte dai sorrisi di sereno.






Scorrono, colorate, le pagine spesso buie di un esistenza, che è troppo articolata per essere narrata con poche lettere dattiloscritte su questi specchi pagine che, in reti smagliate, ostinatamente, ci affanniamo a percorrere.

Spesso leggendo alla rovescia.