00 30/09/2003 12:24

Che le passioni più coinvolgenti non abbiano mai un luogo preferenziale di nascita, lo abbiamo sempre saputo.
Quello che non sapevamo era che potesse nascere da un sorriso appena accennato.
Eravamo in uno dei posti più strani di questo mondo che ci appare simile ad un labirinto intricato, dove le maglie si intrecciano, creando nodi a volte stretti al punto che non è possibile poterli districare.
Un posto per molti versi simile a tanti altri,senza particolari atmosfere che ne possano incentivare la spinta propulsiva.
Un incontro fugace, dietro ad una finestra aperta all'improvviso,poi un sorriso, un altro ancora e l'amicizia nuova si faceva spazio tra la solitudine di quelle stesse maglie che ingombravano la vita.
Un amico è prezioso ci dicemmo e fummo preziosi davvero, viaggiammo insieme dove il tempo non aveva limiti, dove lo spazio immenso ci avvolgeva, dove tutto quello che si voleva avere c'era.
Poi un capitombolo, il primo, ci rialzammo insieme, insieme potemmo sconfiggere il dolore, l'attesa snervante, il silenzio.
Quante parole non dette ancora sapemmo gridare, per le strade di una Parigi assolata, stellata.
Felici passeggiammo e tra vecchi ritratti gualciti scoprimmo la musica più dolce del mondo.
Cibandoci di parole e luci riflesse scoprimmo un mondo che non sapevamo di possedere e poi... ancora sapemmo ferirci, e ricomporre i lembi stracciati nell'acqua fresca di un torrente montano, presso la cascina dove l'essenziale diventava fonte di vita.
Mai il superfluo sfiorò la pelle di luce, mai si insinuò tra le mani nodose che il solerte guardiano nel castello degli animali di carta custodiva.
Tutto fu arpeggio, mai noia e disincanto.
Ora il canto della sirena, si ferma di tanto in tanto, ad ascoltare il suono, di queste vibrazioni modulate dai sorrisi che si aprono al passaggio della nostra malinconica esistenza.