un angolo di vita,
uno breve scorcio di esistenza intatta ma tanto fragile,
il mio dolore muto e feroce,
il mio silenzio ostinato.
Non ho più voglia di capire, non voglio accettare nè comprendere,
delusione, rabbia, amarezza, paura.
Le nocche delle dita si sbiancano mentre stringo i pugni,
la bottiglia vuota esplode contro il muro e trascina con i suoi cocci i frammenti di quel quadro che mai volli.
Paura... ma a che serve,
era solo il triste preludio,
a quel concerto di emozioni che fu il tuo addio.
Una sinfonia assordante di facce insulse che si sforzavano di recitare una parte ormai scaduta, un personaggio altamente demodè.
Abbracci, pacche sulle spalle (le mie), parole di conforto inutili.... volevo dirle io a Loro!
La nostra complicità andrà oltre il muro dell'ipocrisia e della menzogna... ricorda, Padre, la verità fa male solo a coloro a cui la SBATTI IN FACCIA!
Avevi ragione tu, è solo il triste preludio, e sapevi bene come aggirare l'ostacolo e frantumare quel filo di lana...
Cenere e nulla più,
Cenere di Padre, che vola sfacciata sui musicisti che, stanchi, intonano il nostro TRISTE PRELUDIO.
Allora musica, musica senza suoni, ma immensa.
...allora, ti stavo dicendo...